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Repubblica/Firenze: Rettori, riunione della protesta "E´ la distruzione degli atenei"

I senati accademici toscani si danno appuntamento tutti insieme: "Con questi fondi non si fa niente"

10/07/2008
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la Repubblica

L´incontro avverrà lunedì nell´Aula Magna di Firenze: obiettivo una strategia comune

LAURA MONTANARI
SIMONA POLI

Non è la prima volta che le università toscane mandano un segnale d´allarme per la carenza di fondi e la scarsità di personale. Ma è di sicuro la prima volta in cui contro le decisioni del governo tutti i senati accademici si danno appuntamento per discutere insieme in una riunione congiunta le forme di protesta da mettere in campo per scongiurare quella che il rettore di Pisa Marco Pasquali definisce senza mezzi termini «la distruzione del sistema universitario pubblico». Firenze, Siena, Pisa, Normale, Sant´Anna, Istituto di Scienze Umane, Imt di Lucca e Università per stranieri di Siena si incontrano lunedì prossimo alle 15 nell´Aula Magna di piazza San Marco a Firenze. Ieri il Senato accademico dell´ateneo fiorentino ha approvato un documento in cui esprime «vivissima preoccupazione nei confronti della manovra finanziaria varata con il decreto legge del 25 giugno che comporta effetti pesantissimi sul sistema universitario. Le norme sul drastico congelamento del turn over provocheranno il rapido impoverimento della didattica, della ricerca e dei servizi amministrativi. In questo quadro vengono vanificate le azioni e i programmi di razionalizzazione finanziaria e organizzativa impostate dagli atenei». Pasquali vede un futuro nero per l´università : «Il decreto incide pesantemente sul personale e a risentirne di più sono gli atenei più vecchi come quelli toscani, dove ci sono sia tra i docenti che tra gli amministrativi molte persone vicine all´età della pensione. E il governo ci permette di fare una sola assunzione ogni cinque pensionamenti, con le conseguenze che tutti possono intuire. Ma la cosa peggiore è che i fondi relativi ai quattro che non vengono sostituiti li incasserà il ministero. I mancati reinvestimenti negli atenei ostacoleranno una sana politica di bilancio e una ricerca di qualità, peggiorando enormemente l´intero sistema. Per ora la voce dei rettori a Roma è rimasta inascoltata, da parte del ministero c´è una totale insensibilità e prevale la voglia di far approvare il decreto così come lo ha scritto il Consiglio dei ministri. Adesso la cosa importante è protestare in modo compatto». Il rettore di Siena Silvano Focardi mette in evidenza le contraddizioni: «Il decreto fissa dei tagli mentre altri provvedimenti prevedono delle assunzioni di ricercatori cofinanziate dallo stesso ministero? A chi diamo retta?».