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Repubblica-Firenze-Sindacati in piazza contro i tagli nella scuola

Pagina IV - Firenze Manifestazione sabato a Roma, da Firenze parte un treno Sindacati in piazza contro i tagli nella scuola "Degrado evidente, la riforma Moratti vuole ridu...

26/11/2003
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la Repubblica

Pagina IV - Firenze
Manifestazione sabato a Roma, da Firenze parte un treno
Sindacati in piazza contro i tagli nella scuola
"Degrado evidente, la riforma Moratti vuole ridurre l'offerta formativa pubblica"
Parla Battistini, segretario Cgil: "Mancano i fondi per l'ordinaria gestione"
ILARIA CIUTI


TUTTI a Roma, sabato 29, a manifestare per la scuola pubblica e contro le politiche e i tagli del ministro Moratti. La convocazione è unitaria, di Cgil, Cisl e Uil. Si va anche da Firenze e provincia. Sindacati, associazioni, studenti stano preparando la trasferta. La Cgil ha organizzato un treno alle 9,30 dal Campo di Marte e due pullman da Empoli e dal Mugello. "Sui punti fondamentali i sindacati sono uniti", spiega Mario Battistini, segretario della Cgil scuola fiorentina.
E qual è il motivo comune della protesta?
"L'evidente degrado della condizione quotidiana della scuola , una situazione di tagli così pesante da essere assolutamente coerente a una riforma che vuole ridurre l'offerta formativa pubblica".
Anche a Firenze dove si è sempre sostenuto che la scuola pubblica tiene?
"Sì, anche a Firenze. Alle singole scuole mancano ormai i fondi per l'ordinaria gestione, sono stati ridotti perfino quelli per l'autonomia. Negli istituti professionali non ci sono più risorse per le attività finalizzate al lavoro e le ultime due Finanziarie hanno dato un drastico taglio alle risorse per il personale".
Cosa vuol dire tutto ciò in concreto?
"Che, per esempio, ormai nelle scuole cittadine si sta facendo uno sforzo enorme per mantenere i progetti di integrazione degli studenti extracomunitari a cui mancano docenti. Ma il vero scandalo è che, per mancanza di insegnanti per aprire le sezioni, in tutta la provincia ci siano le liste d'attesa per i bambini della scuola d'infanzia. E perfino la scuola a tempo pieno è a rischio".
Ma non si è detto finora che qui non c'erano problemi e che il tempo pieno rappresenta ancora il 50% dell'offerta scolastica?
"Certo, perché ancora godiamo della rendita di quello che si è costruito in venti anni. Ma il rischio è che vada distrutto. Basti pensare che il tempo pieno contempla 40 ore di scuola settimanali e che il decreto attuativo del primo modulo della riforma Moratti, ora in discussione, prevede, per le elementari, 27 ore più 3 facoltative. Sempre a proposito di orari, lo stesso decreto parla, per la media dell'obbligo che adesso è a 30 ore settimanali, di 27 ore più 6 facoltative. Facendo così prevedere una scuola a richiesta individuale in cui a 12 anni un bambino dovrà scegliere se seguire ore aggiuntive di latino o di falegnameria. Non a caso a Roma chiederemo di sospendere l'approvazione del decreto per dare spazio a un'ampia riflessione".