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Repubblica-Firenze-"Sul tutor decidano i collegi"

LA POLEMICA Il direttore regionale "Sul tutor decidano i collegi" "IL PROB...

11/09/2004
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la Repubblica

LA POLEMICA
Il direttore regionale
"Sul tutor decidano i collegi"


"IL PROBLEMA è se si vuol o no comprendere sul serio la novità. O se invece ci si rifiuta di capire per motivi di ordine ideologico o politico". Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Cesare Angotti dà la sua interpretazione del caos che regna nei circoli didattici alle prese con l'introduzione della figura del tutor, il maestro con funzioni prevalenti previsto dalla riforma Moratti. "Nessun caos. E' tutto chiarissimo" sostiene. E chi, a cominciare dai sindacati, "si aspetta iniziative dall'alto, ebbene" replica Angotti, "sappia che non ci sarà proprio nulla. C'è o no l'autonomia scolastica? Possibile che docenti preparati come quelli toscani non riescano ad applicare un principio normativo generale così chiaro?". Il dirigente regionale, insomma, si appella proprio all'autonomia, per convincere i docenti a introdurre il tutor: "E' compito dei collegi dei docenti stabilire i criteri con cui nominare la nuova figura, peraltro niente affatto sovraordinata agli altri insegnanti, come qualcuno vuol far credere. Anzianità? Gradimento del collegio? Esperienza? Volontarietà? Sono loro che devono deciderlo, così come se far ruotare o no la funzione da un anno all'altro fra i vari docenti. I criteri possono essere flessibili". Perché, sostiene Angotti, "non si tratta affatto di una nuova figura professionale, ma della responsabilizzazione di un ruolo, cioè la funzione tutoriale, che sta già nel profilo del docente, che continuerà spettare a tutta l'equipe pedagogica contitolare della didattica, e per esercitare la quale occorrerà tener conto in ogni caso del parere resto del collegio". Il che non significa, tuttavia, che si possa dire "siamo tutti tutor", come avviene in qualche circolo: "Perché ci dovrà pur essere un soggetto a cui spetta il compito di valorizzare questa funzione, tanto è vero che le ore di insegnamento per il tutor sono state ridotte da 24 a 18. E a parità di stipendio", sottolinea Angotti, per spiegare la ragione di stanziamenti giudicati "ridicoli" dai sindacati. Quanto alla trattativa sindacale in corso, "questo non deve impedire l'avvio delle procedure di nomina, come non blocca certo la scuola una trattativa per il contratto di lavoro". E le sanzioni minacciate dalla Moratti? "Macchè minacce, alle scuole si chiede solo più senso istituzionale". (m.c.c.)