Repubblica - "Forza, professore stanco mettici un po' d'anima"
"Forza, professore stanco mettici un po' d'anima" In aula, il diario dalla '#8216;i' alla '#8216;zeta' Il rapporto tra studenti e docenti visto dall'altra parte della cattedra RAFFAELE MACINA...
"Forza, professore stanco
mettici un po' d'anima"
In aula, il diario dalla '#8216;i' alla '#8216;zeta'
Il rapporto tra studenti e docenti visto dall'altra parte della cattedra
RAFFAELE MACINA
Pubblichiamo la seconda e ultima puntata dell'alfabeto tratto dal diario degli studenti.
Insegnare "Ad ognuno di noi sarà capitato che un professore ti mette un 2 senza preoccuparsi affatto di quello che ti è successo, perché tanto non è colpa sua... Sei tu che devi studiare! Beh, vorrei dire a questa persona che prima di insegnare la storia, l'inglese o l'italiano, prima di questo, lui dà, anzi offre uno squarcio del mondo adulto e, pertanto, dovrebbe essere non dico più buono non si tratta di bontà ma più sensibile e attento".
Lavoro "Pochi hanno la fortuna di incontrare insegnanti che amano il loro lavoro tanto da entusiasmare i propri alunni. E' fondamentale che un docente ci metta un po' d'anima in quello che fa, poiché la sua condotta è destinata ad influenzare la formazione e il futuro di altre persone".
Maturità "Non ci servono i professori vendicativi, né gli urlatori, né i professori del tipo "pezzo di pane", né il professore che non cambia mai idea o che faccia le cosiddette "preferenze". Ci serve solo una persona sì preparata, ma matura che sappia essere giusta, che abbia rispetto per i miei piccoli grandi problemi e che mi stimoli, mi incoraggi, che stia dalla mia parte ma con maturità".
Nichilismo "La tendenza nichilista della nostra generazione, l'eccessivo lassismo e la pigrizia mentale si sposano a meraviglia con la condizione del giovane nella società attuale; e si aggiunga anche che siamo tormentati da una profonda crisi di identità e da fragilità interiore".
Obiettivo "L'obiettivo della scuola è quello di far crescere un ragazzo, di portarlo ad una maturità, di farlo integrare nella società e non di renderlo passivo e capace tutt'al più di riproporre in modo ordinato contenuti imparati a memoria".
Pensione "Fra poco avrò gli esami di maturità e chiuderò con la scuola. Nonostante tutto, avrò un bellissimo ricordo di questi anni: mi mancherà molto la "grande vita sociale" che nasce tra i muri di una scuola. Sono felice, però, di non dover più vedere quei professori che, privi di pazienza e tolleranza, possono andarsene in pensione anche dieci anni prima".
Quantità di compiti "Non sopporto la chiusura di alcuni professori alle nostre richieste per l'eccessiva quantità di compiti assegnati per un certo giorno. Porca miseria, è assurdo! Non ti dicono nulla se magari tu per quel giorno non vai a scuola, mentre sono sempre lì pronti a rimproverarti e a osannare i loro tempi quando tutto era più serio e difficile".
Responsabilità "Molti ragazzi, lo so, inventano scuse assurde per non studiare. Molti, anche quando sanno di non aver studiato, si arrabbiano se hanno un cattivo voto e dicono di "essere stati presi in antipatia" dal prof. Io non capisco perché un ragazzo che studia solo il giorno prima dell'interrogazione pretenda un voto alto. Insomma, anche noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e smetterla di rovesciare tutte le colpe su di loro..., i professori".
Scuola "La scuola è come una grande famiglia: fare i professori è difficile quasi quanto fare i genitori, e fare gli studenti è difficile quasi quanto fare i figli. Ciò che conta è il rispetto reciproco e tanta tanta pazienza, volontà e impegno da ambedue le parti. Poi la consapevolezza che davanti a sé non si ha solo un alunno da 8 o da 3, né un professore severo o "tranquillo". Davanti a noi abbiamo delle persone".
Timore "Il professore non dovrebbe incutere timore all'alunno allo scopo di farsi rispettare, ma dovrebbe avere un rapporto sereno e dovrebbe essere capace di ammettere anche qualche suo errore, poiché anche lui è un uomo e quindi non è infallibile. In questo modo un insegnante potrebbe anche divenire un punto di riferimento per i giovani, soprattutto per quelli che non possono contare sui genitori".
Unione "Nella nostra classe c'è un'unione perfetta. Può succedere di tutto, ma non che qualcuno riveli ad "estranei" i nostri piccoligrandi segreti. Quei professori che cercano in alcune situazioni di poter ottenere una qualche delazione da qualcuno di noi farebbero bene a considerare la nostra unione un valore in sé da salvaguardare".
Vita scolastica "Vivo la maggior parte della mia vita scolastica in modo meccanico. Faccio, sì, il mio dovere, ma solo per arrivare al diploma; alcune volte non ottengo risultati gratificanti perché noi alunni diventiamo spesso oggetto di sfogo di problemi personali del docente, il quale durante le interrogazioni o non ti ascolta, se immerso nei suoi pensieri, o per un minimo errore ne fa una questione di stato".
Zittire "Non mi rimane che zittire. Questa è la "saggia" conclusione alla quale sono arrivata davanti ad alcuni docenti che non ti danno la possibilità di spiegare e motivare le tue affermazioni o che considerano sbagliata ogni cosa che dici".
(La prima parte è stata pubblicata mercoledì 24 ottobre)