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Repubblica/Genova: Fioroni, atto d´accusa "La scuola è ingiusta"

Nel mirino anche la tv: abitua alla passività

26/09/2006
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la Repubblica

Il ministro al Villaggio del Fanciullo di San Salvatore di Cogorno

Dopo lo studio Ocse "Insegnanti pagati male, il contratto va rinnovato con i risparmi del passato"
NADIA CAMPINI

IL contratto va rinnovato, gli insegnanti dovrebbero avere stipendi più alti, tra gli studenti si assiste ad un crollo delle competenze linguistiche per colpa della Tv, ma il più grosso difetto della scuola italiana resta la mancanza di equità. E´ una fotografia allarmante della scuola quella che emerge dallo studio Ocse-Pisa e il ministro Fioroni punta il dito contro quello che secondo lui è il fattore ancora più grave: i risultati scolastici sono condizionati dal livello socio-economico delle famiglie, una tendenza che si è aggravata a partire dal 2000, leggi sotto il governo Berlusconi. «La scuola non riesce a svolgere quella funzione di ascensore sociale che dovrebbe avere - dice il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni - oggi il figlio di un operaio è destinato più facilmente a diventare operaio che a laurearsi».
Fioroni è arrivato l´altro ieri a Genova per partecipare alla messa di insediamento del nuovo arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, ieri mattina è stato in visita al Villaggio del Fanciullo di San Salvatore di Cogorno, che è stato inserito in un progetto nazionale sulla formazione professionale ideato dal senatore Andrea Ranieri, e nel pomeriggio ha partecipato ad un convegno della Margherita, sono stati due giorni genovesi molto intensi passati tra i rapporti locali e i commenti dello studio Ocse, pubblicato l´altro ieri, uno studio che mette l´Italia quasi in coda alla classifica internazionale nel settore dell´istruzione.
«L´istruzione è un fattore fondamentale per lo sviluppo - ribadisce Fioroni - lo studio Ocse-Pisa dimostra che dobbiamo investirci di più, e io sono convinto che dobbiamo aumentare le risorse investite sul capitale umano». Il capitale umano sono in primo luogo gli insegnanti, che sempre secondo lo studio sono fra quelli pagati peggio di tutto il mondo. «Il contratto va rinnovato - è l´opinione del ministro - e le risorse risparmiate dalle riduzioni di organico degli anni 2004 e 2005 vanno reinvestite in incentivi. « Poi occorre lavorare sull´autovalutazione per migliorare la qualità, mentre è inutile pensare a processi di valutazione come esami di tutti. «Se dovessi valutare tutti gli insegnanti - spiega - dovrei spendere circa 600 euro per questo lavoro, se avessi 600 euro da spendere per ogni insegnante li metterei nelle buste-paga e avremmo risolto buona parte del problema». Via libera così alle valutazioni a campione e soprattutto all´incentivazione dell´autonomia scolastica e della reponsabilizzazione delle singole strutture.
Poi ci sono altri punti sui quali occorre riflettere come società e non solo come mondo dell´istruzione. «Le competenze scientifiche - ha detto il ministro - sono influenzate da un crollo delle competenze linguistiche che deriva da una caduta del leggere e dello scrivere rispetto ad un´irruzione selvaggia della tv e delle immagini. Guardare è un atto passivo - ha concluso - mentre per rispondere ai processi concettuali rigorosi della scienza abbiamo la necessità che ci sia quella ricerca di capacità logiche che il linguaggio favorisce».