Repubblica/Genova: "I prof dei licei nei professionali solo così finisce il ghetto dell´istruzione"
"Bisogna superare il concetto di scuola di massa Ci vuole anche la qualità"
Nicolò Scialfa, preside del Vittorio Emanuele: agli immigrati corsi di italiano anche al pomeriggio
«Ripeto, la scuola italiana è classista: il liceo è frequentato da persone integrate, da figli della media ed alta borghesia o da impiegati strutturati culturalmente», spiega Nicolò Scialfa, preside del Vittorio Emanuele-Ruffini, ma anche presidente dei presidi genovesi.
Lei, che da consigliere comunale è stato in lista con Rifondazione, parla di scuola di classe?
«Sì, è un paradosso: ma i ragazzi che hanno più bisogno, sia di famiglie italiane, sia extracomunitarie, sono indirizzati ai professionali. Quelli che stanno meglio, vanno ai licei, dove si studiano poche materie, mentre ai professionali anche 14 ed è chiaro che hai più bocciati»,
Bisogna promuoverli?
«No, ma in Italia gli istituti professionali hanno un ruolo di controllo sociale: se non ci fossero, i ragazzi finirebbero sulla strada. Ma la scuola italiana non riconosce questo ruolo, tanto è vero che gli istituti alberghieri dovrebbero essere il fiore all´occhiello. In realtà non è così».
L´antidoto?
«Bisogna uscire fuori dalla scuola come separazione sociale. Dopo la Seconda Guerra è prevalso il concetto di scuola di massa, con livelli di apprendimento molto bassi, con docenti poco motivati. Occorre una scuola di massa ma di qualità».
Le bocciature spingono gli immigrati fuori dalla scuola, che diventa ancora di più classista?
«Ci sono tre modi di affrontare il problema: il primo è far finta che non esista; il secondo è la posizione razzista di chi vuole le classi ghetto; il terzo è lavorare al pomeriggio, con corsi di italiano».
Soluzioni provocatorie?
«Certo. La terza è quella percorribile, con mediatori culturali preparati: docenti di Italiano e Lingua Straniera che abbiano capacità di mediazione culturale e linguistica. Che abbiano 4 requisiti fondamentali: cultura, passione, carisma e buon senso».
Come si fa a reperirli?
«I migliori professori dei licei, pagati a 3000 euro al mese, dovrebbero andare nei professionali».
(g. fil.)