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Repubblica/Genova: In duemila contro i tagli alla scuola

"Avanti così i nostri insegnanti saranno sempre meno preparati"

11/10/2008
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la Repubblica

Aule vuote e studenti in piazza: "Ma non è uno sciopero politico"

GIUSEPPE FILETTO

Aule vuote, da Ponente a Levante. E caos in centro città con una marea di studenti a manifestare contro il Decreto-Gelmini. Duemila per gli organizzatori. Mille per la questura. Comunque tanti: rumorosi ma con le idee apparentemente chiare, tanto che in un cartello hanno messo insieme gli ultimi tre ministri dell´Istruzione: Moratti, Fioroni e Maria Stella Gelmini, che secondo loro hanno massacrato la scuola di Stato. «È sbagliato tagliare i fondi alle scuole pubbliche, perché così ci troveremo insegnanti meno preparati», spiega Bianca, studentessa della seconda liceo classico Colombo. A chi le chiede se lo sciopero non sia il frutto di una strumentalizzazione politica, montata dalla sinistra contro Berlusconi, risponde: «Non penso proprio, anche perché lo scorso anno, quando c´era Prodi, siamo scesi in piazza contro Fioroni. Qui ormai è sempre la stessa storia - sottolinea - si fanno i cambiamenti sulla scuola, ma non viene chiesto nulla a nessuno che ci lavori e ci viva dentro».
Così, alle 9 di ieri gli studenti di una quindicina di scuole superiori di Genova si sono ritrovati a Caricamento. Con loro anche diversi universitari, ma anche giovani dei centri sociali con il loro inseparabile furgone che spara la martellante musica "House". Si sono viste le cose più disparate: dalle magliette con stampato il "Che" e la Samp, a quelle con "Gelmini vaff...". Gli slogan più coloriti: "Scuole come prigioni, ci avete rotto i ...". Oppure: "Moratti+ Fioroni+Gelmini, scuole di cretini». O ancora scritte contro il bullismo e il cinque in condotta.
Il corteo, aperto da due striscioni (quello più politicizzato dell´Unione Studenti, un altro meno, del Coordinamento Scuole Superiori) ha percorso via Gramsci, la Nunziata, sempre scortato e controllato a distanza da polizia e carabinieri in assetto antisommossa. «Bisognerebbe che certa gente capisse che non siamo qui per fare una passeggiata dietro uno striscione - ha detto Nicolò - ma che abbiamo uno scopo preciso e un messaggio da trasmettere, forte e chiaro».
Dentro la galleria Garibaldi il furgone si è bloccato per un guasto, ne è seguito il lancio di un paio di fumogeni da parte degli stessi studenti e per un attimo si è temuto che fossero lacrimogeni. Nulla di tutto questo. Il corteo ha raggiunto poi Corvetto e prima delle 11 è salito fino in via Assarotti, che i vigili urbani hanno dovuto chiudere fino alle 12.30. Inevitabili le ripercussioni su tutta la viabilità del centro cittadino, soprattutto con l´intenso traffico nella zona della Foce.
Gli studenti si sono fermati sotto le finestre della Direzione Scolastica Regionale (l´ex Provveditorato agli Studi), dove una delegazione è stata ricevuta dal Ambrogio Delfino, il vice di Attilio Massara. A lui sono state presentate le ragioni della protesta, con l´impegno da entrambe le parti di stendere un documento che sarà spedito alla direzione del ministero dell´Istruzione.
(ha collaborato Francesco Mari)

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