Repubblica/Genova: Istituti tecnici, l´ecatombe degli stranieri
Percentuali altissime di immigrati tra i bocciati. In alcune classi rappresentanza azzerata
La scuola che cambia
Al Meucci 49 respinti su 90 hanno cognomi non italiani, meglio al Gastaldi
Martinez, Garcia, Alvarado, Rodriguez. Tra i respinti impazza lo spagnolo
GIUSEPPE FILETTO
I loro cognomi sono quasi tutti ispanici: Martinez, Garcia, Alvarado, Rodriguez. Tra loro c´è qualche Hilavovic o Ruzdhi, di origine balcanica o rumena. Rarissimi i Mohamed, nordafricani. Stessa sorte per tutti. Sono "caduti" come birilli, uno dopo l´altro, falcidiati dagli scrutini finali. Intere classi decimate e in alcune dal prossimo anno scolastico sparirà la presenza degli alunni extracomunitari. Soprattutto nelle prime classi.
Al commerciale-professionale Vittorio Emanuele-Ruffini su 73 studenti iscritti, figli di immigrati, si contano 24 bocciati, altrettanti ritirati durante l´anno, diciotto "rimandati" a settembre e soltanto 6 promossi alla classe successiva. Inoltre, gli studenti non italiani che non sono riusciti a raggiungere l´esame di Stato sono 9.
Sono cifre che da qualche giorno fanno parte del "Caso-Genova", della città che conta tra i suoi residenti circa 30 mila immigrati. Sono i numeri ufficiali che ieri la vicepreside, Penelope Tigani, è riuscita a sintetizzare. «Rappresentano più del 50% di non promossi - commenta il preside, Nicolò Scialfa - questa è la conseguenza di una scuola che non sa aiutare i più deboli, i figli degli immigrati e dei genitori italiani che, comunque, sono culturalmente non strutturati». Parlano i numeri: nelle prime classi sono 238 gli iscritti e di questi ne sono stati respinti 133, pari al 56%.
Già, se da una parte il decreto-Gelmini in generale ha spinto i professori a trasformare qualche lieve insufficienza in "sei rosso" (quindi a promuovere), dall´altra gli alunni più deboli, con voti scarsissimi e nelle condizioni di non poter essere aiutati, sono stati trascinati in basso. In termini di bocciature paga l´utenza delle scuole tecniche e professionali. Soffrono i quartieri di periferia.
Tanto che al professionale Meucci di Marassi sui quadri esposti nell´atrio di via Dei Platani si leggono 49 cognomi stranieri tra il totale di 90 respinti, più del 20% dell´intera popolazione scolastica, composta da circa 500 studenti. C´è di più: nelle prime classi risultano 33 extracomunitari bocciati su 55. Agli esami di qualifica soltanto uno studente non ce l´ha fatta, e si tratta di un ragazzo di altra nazionalità.
A titolo di esempio una classe campione del Meucci, la prima "B" Elettronica: sette stranieri su 12 non ammessi alla classe successiva, cinque su quattordici rimandati, soltanto due promossi, anche loro immigrati.
Altro campione, la seconda "A" Meccanici: dei quattro bocciati, tre sono sudamericani; su cinque rimandati, due sono stranieri, ma anche i cinque promossi non sono italiani. Segno che in questa scuola ormai il 75 per cento dell´utenza ha origini dell´Ecuador, Albania, Romania e del Nord Africa.
Un po´ meglio, ma sempre critica, la situazione al Chimico Gastaldi di via Dino Col. Su 73 bocciati, 18 sono stranieri, concentrati in prima e in seconda. In prima "A" si contano sei extracomunitari su un totale di 8 respinti e 4 su 11 con il giudizio sospeso fino a settembre, quando dovranno recuperare il "debito formativo".
La scure si abbatte sui professionali per l´industria e l´artigianato, per il commercio e per le attività alberghiere, sugli istituti tecnici industriali e per ragionieri. Dove si concentra l´utenza che "obbedisce" all´obbligo scolastico, ma che forse preferirebbe trovare un posto di lavoro. Anche se all´alberghiero Bergese di Sestri Ponente (qui da qualche anno operano i mediatori culturali e gli orientatori) il preside Dante Taccani assicura che, in generale, quest´anno la percentuale di bocciati è calata: novanta su un totale di 720 alunni; quasi inesistente al serale. «E tra gli studenti extracomunitari - precisa il preside - non è aumentata la selezione, che, purtroppo, ormai è diventata storica».