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Repubblica/Genova: Scrutini, scacco al preside

CHI promuove e chi boccia chi? Si va ai consigli di classe, che nei prossimi giorni dovranno decidere la sorte dei 190 mila studenti della Liguria, senza sapere che fare.

24/05/2006
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la Repubblica

CHI promuove e chi boccia chi? Si va ai consigli di classe, che nei prossimi giorni dovranno decidere la sorte dei 190 mila studenti della Liguria, senza sapere che fare. Presidi e direttori non sanno come comportarsi nei confronti della Riforma Moratti, che da una parte istituisce l´équipe pedagogica di valutazione formata dai soli insegnanti della classe, cioè l´organismo che decide se promuovere o bocciare un allievo, di fatto escludendo il capo di istituto da questi compiti; dall´altra, però, il ministero dell´Istruzione con una circolare "chiarisce" che il dirigente scolastico partecipa attivamente alla valutazione finale. Prima della riforma la compilazione della pagella veniva decisa dal consiglio di classe, formato dagli insegnanti e dal capo di istituto. In caso di parità dei giudizi, il voto del preside aveva valore doppio. Ora anche la valutazione è diventata un rebus.

CHI promuove e chi boccia chi? Si va ai consigli di classe, che nei prossimi giorni dovranno decidere la sorte dei 190 mila studenti della Liguria, senza sapere che fare. Quantomeno, in tante scuole presidi e direttori non sanno come comportarsi nei confronti della Riforma Moratti, che da una parte istituisce l´équipe pedagogica di valutazione formata da soli insegnanti della classe, cioè l´organismo che decide se promuovere o bocciare un allievo, di fatto escludendo il capo di istituto da questi compiti; dall´altra, però, il Ministero dell´Istruzione con una circolare "chiarisce" che il dirigente scolastico partecipa attivamente alla valutazione finale.
Prima della riforma la compilazione della pagella scolastica, quindi l´eventuale bocciatura o promozione veniva decisa in sede di consiglio di classe, formato dagli insegnanti e dal capo di istituto. In caso di parità sui giudizi espressi dai docenti, il voto del preside aveva valore doppio, quindi era determinante. Il decreto Moratti, introducendo l´équipe pedagogica di valutazione, in un certo senso escluderebbe il capo di istituto.
I presidi ed i direttori scolastici partecipano alla valutazione degli allievi? La domanda che corre in questi giorni. Anche il quelle scuole che non hanno aderito alla riforma. Come al circolo Maddalena, di cui fanno parte le elementari Daneo, Giano-Grillo e De Scalzi-Polacco e le due materne "La vita è bella" e "Delfino": qui il collegio docenti ha respinto il decreto Moratti. «In ogni modo, io me la cavo, almeno per quest´anno - confessa il direttore, Marco Adezati - : non ho bocciati, quindi non necessita il mio intervento. In generale, però, non sappiamo come comportarci».
«È uno dei tanti elementi di confusione della riforma - spiega Clemino Casalgrandi, dirigente scolastico del circolo di San Gottardo - l´istituzione del nuovo organismo di valutazione crea forte ambiguità». Soprattutto nelle scuole elementari, dove l´équipe pedagogica ha sostituito il tradizionale consiglio di classe, lasciando al capo di istituto il compito notarile, di firmare i verbali e prendere atto di quanto deciso dagli insegnanti. Secondo una successiva circolare dell´ex ministro Letizia Moratti, il direttore scolastico comunque presiede il nucleo di valutazione. Il provvedimento, però, non dice di più, e questo vuoto normativo apre una voragine sulle diverse interpretazioni. Tra cui quella di lasciare al capo di istituto il diritto di voto.
Diverso il parere degli insegnanti. «La valutazione compete soltanto al corpo docente - sentenzia Marco Scanavini, dei Cobas - il preside nelle scuole medie e superiori, il direttore scolastico nelle elementari presiedono il consiglio di classe o l´eventuale équipe pedagogica, ma senza esprimere un giudizio diretto. Anche in caso di parità, cioè se due insegnanti vogliono bocciare e altrettanti promuovere, il capo di istituto può cercare di comprendere le difficoltà, di mettere d´accordo i docenti, ma in fase di deliberazione non può sostituirsi a loro».