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Repubblica-Genova-Scuola, la protesta corre in Rete

LA SCUOLA NELLA BUFERA Assemblee in decine di istituti. Si prepara una battaglia di lungo periodo, con una staffetta tra gli istituti Scuola, la protesta corre in Rete Tutti contr...

29/01/2004
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la Repubblica

LA SCUOLA NELLA BUFERA
Assemblee in decine di istituti. Si prepara una battaglia di lungo periodo, con una staffetta tra gli istituti
Scuola, la protesta corre in Rete
Tutti contro la Moratti, autogestioni convocate via e-mail
Volantinaggi e raccolte di firme, in vista della grande assemblea cittadina di sabato
Organizzato un presidio sotto la prefettura per dire no al nuovo corso
GIUSEPPE FILETTO


IL "LIEVITO" corre sul filo di Internet, la contestazione al Decreto-Moratti si muove sulle e-mail, e ieri dalla prima occupazione da parte dei genitori dei bambini della Daneo e degli insegnanti, la protesta si è allargata a velocità telematica. Assemblee a cascata, raccolte di firme in tanti plessi scolastici, ed oggi l'autogestione degli studenti del liceo Nicolosio da Recco punterà proprio sulla riforma da attuare con decreto dal prossimo settembre.
"L'obiettivo è quello di praticare la protesta a rotazione - spiega Marco Scannavini, responsabile del Coordinamento Tempo Pieno - finita quella della Daneo, dovrebbero partire altre scuole, con assemblee permanenti, con presidi ed occupazioni". In questo contesto, oggi, alle 14.30, è prevista l'assemblea alla elementare Mazzini: dovrebbe far scattare le prossime iniziative.
Intanto, ieri alle 21, a Casella, genitori ed insegnanti della scuola media si sono riuniti in assemblea, sfidando il freddo e la tardissima ora. Hanno invitato l'ex preside Matteo Viviano, del Coordinamento Genitori Democratici e responsabile della scuola per i Ds, ma hanno anche chiesto una voce contraddittoria, con la presenza del professore Francesco Verzillo, responsabile dello stesso settore per Forza Italia.
Intanto, diversi collegi dei docenti hanno approvato ordini del giorno con i quali si ribadisce la contrarietà alla riforma, e la stessa cosa, dal punto di vista politico, ha fatto il Consiglio di Circoscrizione di Sestri e Cornigliano. Tra le iniziative anche l'avvio di una petizione, indetta dalla Cisl-Scuola, da inviare poi al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento. "Abbiamo raccolto una cinquantina di firme alla Giano-Grillo, e non sono poche in una scuola collocata in un certo contesto sociale", precisa Mary Bacciardi, madre di un alunno di questa scuola. Nella sede di salita Battistine i genitori hanno chiesto un'assemblea generale alla direttrice.
Comunque, da oggi sarà intensificato il volantinaggio davanti a tutti i plessi scolastici: "Per arrivare a sabato con una grossa assemblea cittadina - aggiunge Scannavini - ed un presidio davanti la Prefettura, che rappresenta l'emanazione del Governo". Anche se la linea dura contro la Riforma-Moratti, sposata dal coordinamento genitori di Genova, ieri è stata disapprovata da Rosaria Pagano, direttrice dell'Ufficio Scolastico Provinciale (l'ex Provveditorato agli Studi): "Non c'è nessuna ragione di temere tagli e provvedimenti restrittivi - ha sottolineato -: il Ministro ha assicurato che per il prossimo anno scolastico rimarrà tutto invariato rispetto all'attuale ordinamento".
In ogni caso, sul banco degli "imputati" viene messo il decreto: soprattutto la parte riguardante il tempo pieno e il tempo prolungato, che rischiano pesanti tagli nella scuola elementare, anche se rimangono molti dubbi e lati oscuri sulla loro attuazione. Dissensi, preoccupazioni e fermenti sono sorti pure nella scuola materna, con l'introduzione dei bambini di due anni e mezzo (lo specifica la circolare diffusa da Letizia Moratti lo scorso 12 gennaio). Lo stesso Luca Borzani, assessore alle Scuole del Comune di Genova, non ha nascosto le difficoltà oggettive, le carenze di risorse da parte dello Stato, per aprire nuove sezioni di scuola materna, acquistare arredi, banchi, allestire mense. Non da meno i timori nella scuola media: qui le pesanti riduzioni delle ore di Educazione Tecnica produrrebbero la riduzione di personale insegnante, valutata dai sindacati di categoria intorno al centinaio di unità.