Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica/Genova: Scuola, strage di bocciati allo scientifico

Repubblica/Genova: Scuola, strage di bocciati allo scientifico

UNO su tre a metà anno scolastico rinuncia o si prende la sonora bocciatura alla fine

19/06/2007
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Arriva la maturità con un boom di defezioni tra i prof, mentre i risultati di fine anno regalano sorprese in molti istituti cittadini

UNO su tre a metà anno scolastico rinuncia o si prende la sonora bocciatura alla fine. La tendenza dei licei scientifici è documentata dagli scrutini. «Da qualche anno da noi arrivano i ragazzi che prima trovavano collocazione negli istituti tecnici», spiegano i presidi. Colpa della riforma della scuola secondaria, che non disegna un futuro certo per gli istituti tecnici. Complice la cultura dell´Isola dei Famosi. Valanga di bocciati nei licei scientifici e slavina di rinunce da parte dei professori impegnati negli esami di maturità.

Sotto accusa la riforma Moratti che non garantisce il futuro degli istituti tecnici
"Da qualche anno ci sono troppi ragazzi che si sarebbero trovati meglio altrove"
Respinti scomparsi dai quadri per rispetto della privacy. Ma qualcuno non ci sta

GIUSEPPE FILETTO

SCENDE, impietosa, la scure delle bocciature. Soprattutto in quegli istituti che negli ultimi due anni hanno visto un´impennata di iscrizioni, sotto certi versi inspiegabile. Si torna a bocciare nei licei scientifici, con percentuali dal 10 al 20 per cento, fino a picchi del 30 in alcune classi del Leonardo da Vinci, ma anche del Cassini, del King, del Lanfranconi e del Fermi.
Una situazione pressoché generalizzata. Ovunque. Che sia una direttiva partita dal ministro dell´Istruzione, Beppe Fiorioni? Macché, invece è semplicemente spiegata con quell´aumento di popolazione scolastica che questi licei si sono ritrovati da qualche anno a questa parte. Hanno rosicchiato iscritti agli istituti tecnici e professionali. Colpa di quella Riforma-Moratti, annunciata e mai completamente attuata, che non traccia un futuro certo e credibile per gli istituti tecnici commerciali, industriali e nautici, ed a maggior ragione per i professionali. Le preoccupazioni delle famiglie hanno fatto perdere a queste scuole un 10 per cento di iscritti, a vantaggio degli scientifici e, conseguentemente, la stessa percentuale di bocciati che si legge in questi giorni. «Questo è uno dei motivi - spiega Giacomo Costa, vice preside al Cassini di via Galata - da qualche anno nei licei scientifici arrivano studenti che un tempo trovavano migliore collocazione nei tecnici». Negli scientifici incontrano materie ostiche, difficili. Non basta solo questo a spiegare tanti bocciati e molti ritiri. «La seconda ragione è la scuola media che offre una preparazione meno curata - aggiunge il professor Costa - questo ci porta ragazzi in difficoltà, soprattutto dal punto di vista comportamentale».
Così è. Tanto che al Cassini la percentuale di bocciati è nettamente aumentata rispetto allo scorso anno. «Siamo sul dieci per cento di non ammessi alla classe successiva - dice il vice preside - aggiunti ai circa due allievi che si ritirano durante l´anno». Eppure, a mettere il naso davanti i tabelloni affissi ieri sulle vetrate del Cassini e del King, sembrerebbe che non ci fosse alcun bocciato. È tutto finto. «Nel rispetto della privacy i non promossi non vengono inseriti nei quadri». Stessa musica al King.
Non tutte le scuole, però, si adeguano alla circolare del Ministero dell´Istruzione. «Tra leggi, leggine, circolari ed avvisi interpretativi, non ci si capisce nulla - confessa Salvatore Di Meglio, preside del D´Oria - e ognuno si regola come vuole e come può». Al liceo di via Diaz sono stati inseriti i nomi dei non promossi, ma non i voti. Anche se qui si contano soltanto 24 bocciati su circa 1000 alunni. Una percentuale bassissima, con alcune eccezioni, però. È lo stesso preside a raccontarle: «Quattro respinti su 26 nella seconda G; cinque su 25 nella quarta G; tre su 25 nella quinta D». Quali sono i motivi? «Ci sono classi che nascono male», taglia corto Salvatore Di Meglio. «Ci sono corsi, come quello G, che hanno professori più rigorosi, che pretendono di più», dice a caldo una ragazza, davanti ai quadri. Mettiamola così.
I dati del D´Oria, comunque, fanno poco testo, come tutti quelli dei classici che rimangono su percentuali basse di bocciati, pressoché simili a quelle degli anni precedenti. Le cifre dei licei scientifici, invece, diventano statistica, perché più omogenei e soprattutto perché sono una novità, una inversione di tendenza. Soprattutto in anni in cui non si bocciava più. I non promossi pullulano nelle prime e nelle seconde classi. Più visibili al "Leonardo da Vinci": otto su 25 nella prima A, sette su 28 nella prima H, sei su 26 nella terza E, cinque su 26 nella quarta I, quattro su 24 nella seconda D, tre su 26 nella seconda E, altrettanti nella seconda G. Percentuali di bocciati che in qualche caso diventano anche del 33%. E poi, i debiti a cascata: dodici, tredici alunni per classe, con due, tre materie da recuperare.
I promossi sono contati, meno del 50 per cento, mentre gli studenti debitori sono una valanga anche al King. «Soprattutto nel biennio - dice Lidia Lovenberger - non c´è una prima senza almeno un bocciato; i casi più eclatanti sono tre non promossi in prima. E altrettanti in prima A». In genere si ha un dieci, quindici per cento di respinti in ciascuna classe. Stando a quanto sostiene la vice preside, "è meglio che i ragazzi colmino le lacune nei primi due anni, piuttosto che trascinarsi i debiti fino in terza". A chiudere i conti sono quei due, tre alunni che si ritirano prima della fine dell´anno. Sottolinea la professoressa Lovenberger: «Si iscrivono nelle scuole private». A macchina già avviata.