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Repubblica: Giovani, non c'è solo tv e internet A cinema e teatro più degli adulti

Indagine della facoltà di Scienze delle Comunicazione di Roma Aumentano il consumo culturale e la 'transumanza' da un media all'altro

11/10/2006
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la Repubblica

La TV si conferma media leader, ma crescono le altre tecnologie

ROMA - Inutile negarselo. I giovani restano consumatori indefessi di Tv. La novità però sta nel fatto che tra le nuove generazioni la transumanza, tra un media e l'altro, è elevatissima. Inoltre, contrariamente ai luoghi comuni più diffusi, i ragazzi lasciano abbondantemente indietro i loro genitori nel consumo culturale. E' quanto emerge da un'indagine condotta da Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università di Roma, presentata oggi nell'ambito di un seminario del ministero della Pubblica Istruzione.
Morcellini non ha dubbi sul dominio della televisione generalista: "Il dialogo con la Tv è quello più importante se si vuole intercettare il cuore dei ragazzi". Eppure. Dall'indagine (basata su elaborazione dei dati Istat) emerge uno spaccato davvero inconsueto. Che non rilancia l'immagine di ragazzi abbandonati giorno e notte davanti al televisore, ostaggio di un media dove la qualità della programmazione non va sempre di pari passo con la qualità.
Cultura, che passione. Partendo proprio dal consumo culturale che, negli ultimi dieci anni, ha avuto un exploit eccezionale e, questo, secondo Morcellini, "nonostante l'assenza o comunque la pochezza di politiche ad hoc". Per esempio il teatro: nel 1996 solo il 19.1 per cento dei ragazzi (tra i 6 e i 19 anni) frequentava le platee. Nel 2005 la percentuale è passata al 29.7 con un aumento colpessivo, in dieci anni, del 10.6 per cento.

Musica classica: il ritorno. Il cinema segue lo stesso trend con qualche successo in più: nel 1996 non andava al cinema praticamente nessuno (-64), nel 2005 oltre 80 ragazzi su 100 frequena le sale. In totale un +16.1%. Persino i musei e le mostre raccolgono insperati consensi: nel 1996 - 26.1; nel 2005 +43.4. Totale: 17.3% in più di utenza. La tanto vituperata - considerata difficile da avvicinare e destinata a un pubblico elitario - musica classica riesce a conquistare fruitori tra i giovani crescendo in dieci anni di 3 punti percentuali. Paradossalmente, invece, diminuisce la frequentazione di balere e discoteche (-2,5% in dieci anni).
Il dato è ancora più evidente se si analizzano le classi d'età: la fascia tra gli 11 e i 34 anni è quella che fa letteralmente decollare le statistiche dei consumi. A testimonianza del fatto che più si è giovani, più si frequenta la cultura.
I media: gap generazionale. Non è tutto. Dall'inchiesta di Morcellini emerge un gap fortissimo, nella fruizione dei media, tra le nuove e le vecchie generazioni. Cioè tra i minori (3-19 anni) e gli adulti. Si scopre, per esempio, che l'unico media sul quale convergono i due mondi è proprio la tv generalista (punti di scarto solo due) e forse anche un po' la radio.
Mentre se gli adulti primeggiano nella lettura dei quotidiani - ma Morcellini commenta: "Il giornale è di difficile fruizione e se non lo legge l'adulto, non possiamo certo pretendere che lo faccia il ragazzo" - (62,9% contro il 29,5%), negli altri àmbiti finiscono in fondo alla classifica. Sempre il teatro: lo frequenta il 29,7% dei giovanissimi contro il 18,1 per cento degli adulti; i libri (53,6% contro 40,3); il cinema (80,1% contro 45,7%); musei e mostre (43,4% contro 24,9%). Insomma, per il mondo dei grandi una debacle culturale.
Internet, avanti tutta. La Rete non ruba utenti alla televisione, questo è certo. Ma, tra i più giovani, si sta imponendo accanto ad essa. Transumanza, appunto. Non esiste solo un media, ne esistono tanti. Il mondo non è a senso unico. Oggi il 57,1% dei ragazzi tra i 3 i 17 anni usa il personal computer. Il 14.9% lo usa tutti i giorni. C'è ovviamente ancora una fetta consistente di minori che non conosce le nuove tecnologie (40,9%), ma il divario è destinato ad estinguersi. Tra coloro che usano il pc il 36,7% naviga nel web. Il 61.7 non ancora. Il 19.4% è navigatore abituale, ovvero lo fa tutti i giorni. Attenzione però nel considerare i dati: parliamo di minorenni. E' facilmente ipotizzabile che nella fascia d'età superiore ai 17 anni l'uso del pc e di internet sia molto più diffuso.
Dieci anni di storia. Ricapitolando. La tv continua ad essere l'elettrodomestico più utilizzato dai giovani. Quasi imperante. In dieci anni l'utilizzo è cresciuto dello 0,6%, ma parliamo di percentuali bulgare in partenza: nel 1996 il 95.6% dei ragazzi tra i 6 e i 19 anni guardava la tv; nel 2005 tale percentuale è stata del 96.2. In crescita dunque. La radio perde colpi, segnando un -2.3% in dieci anni. Questo perchè, ha spiegato Morcellini, la radio - contrariamente alla televisione -. subisce il contraccolpo degli altri media. Perdono anche i quotidiani: -3.3% in dieci anni. Guadagnano invece visibilmente i libri con un 2.4% di lettori in più in dieci anni. Nel dettaglio: nel 1996 i lettori giovani erano -3.9, nel 2005 sono +5.9.