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Repubblica-"Gli aiuti sono un bluff se si tagliano i servizi"

IL SINDACO Domenici, presidente dell'Anci: cresce il peso sulle famiglie "Gli aiuti sono un bluff se si tagliano i servizi" lettera a casini Scriveremo a Casini e ai capigruppo per evit...

12/11/2005
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la Repubblica

IL SINDACO
Domenici, presidente dell'Anci: cresce il peso sulle famiglie
"Gli aiuti sono un bluff se si tagliano i servizi"

lettera a casini Scriveremo a Casini e ai capigruppo per evitare che il passaggio alla Camera sia formale e superficiale
SIMONA POLI

FIRENZE - "A pagare saranno le famiglie, gli anziani, i disabili, insomma tutta quella parte della società che ha più bisogno di servizi. Gli effetti di questa Finanziaria ricadono sulla gente. Non si tratta di avere pregiudizi politici ma di spiegare quanto sia grave la situazione che si sta creando". Non parla solo come presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni Leonardo Domenici ma anche come sindaco di Firenze. La sua voce oggi rappresenta quella di tante città.
Domenici, dopo il voto di fiducia al Senato restano poche possibilità di modificare la manovra. Che farà l'Anci?
"Il primo vero problema è che c'è una spaventosa e scandalosa mancanza di consapevolezza delle conseguenze di questa legge. E' indispensabile riaprire un confronto con gli enti locali. Tutti insieme - Regioni, Province, Comuni e Comunità montane - scriveremo una lettera al presidente Casini per chiedere che garantisca che il passaggio a Montecitorio non sia né superficiale né formale".
Casini guida il dibattito ma poi sono i gruppi a votare.
"E infatti un'altra lettera arriverà a tutti i capigruppo della Camera. E dico tutti perché la mancanza di sensibilità su questo tema c'è anche nell'opposizione".
Concretamente, che tagli rischiano i bilanci comunali?
"Ricadute immediate. Nel fondo nazionale per le politiche sociali del 2005 mancano oltre 500 milioni di euro che il governo si era impegnato a reintegrare. Sono risorse destinate alle Regioni e poi distribuite ai Comuni per l'assistenza agli anziani, ai disabili, ai minori a rischio, ai tossicodipendenti. Siamo ancora in attesa di una risposta del presidente del Consiglio. Altrimenti sarà inevitabile arrivare alla rottura dei rapporti istituzionali".
Tremonti sostiene che il sostegno alle famiglie sia rafforzato.
"Ci sono enormi contraddizioni. Questa stessa Finanziaria contiene 1140 milioni di euro per le famiglie, in parte le risorse vanno agli stessi soggetti a cui si riferisce il fondo sociale. Solo che, guarda caso, il fondo era amministrato a livello periferico e invece i 1140 milioni sono gestiti a livello centrale e non sono mai stati discussi con gli enti locali. Insomma siamo davanti al centralismo più bieco".
Ai nati nel 2005 e ai bambini adottati spetta il bonus.
"Una scelta a dir poco assurda, ammesso che bastino le risorse. Se poi mancano gli asili nido cosa se ne fa una famiglia di 1000 euro? E perché non si prevedono anche per chi nasce nel 2006? Non parliamo poi dei 160 euro per le adozioni, una forma di elemosina indifferenziata che non ha senso. Per esperienza personale suggerisco di controllare quanto costi adottare un bambino prima di decidere".
Il governo striglia spesso i Comuni sulle spese.
"Deve finire la storia che a livello locale si sprecano soldi, si vadano a leggere i resoconti fatti dal Ragioniere generale dello Stato Mario Canzio: alla Camera ha detto che la spesa dei Comuni mostra "un andamento particolarmente contenuto". I sindaci stanno già tagliando le spese ma non potranno mai risparmiare quel miliardo e 700 milioni che chiede il governo. Alla fine questo scaricabarile tra istituzioni crea solo una mancanza di credibilità generalizzata".