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Repubblica: Gli storici e la Shoah negata "Pericoloso il divieto di legge"

Da Flores a Luzzatto, da Pavone a Cardini: appello di quasi 200 intellettuali di diverso orientamento

23/01/2007
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la Repubblica

No al ddl Mastella: trasformerà i negazionisti in martiri

SILVIO BUZZANCA

ROMA - E´ meglio rimettere in un cassetto il disegno di legge che trasforma in reato la negazione della Shoah. Lo chiedono quasi duecento storici in un appello indirizzato al governo e al ministro della Giustizia Clemente Mastella: l´idea di fondo dell´appello è che educare è meglio che proibire. Il documento è firmato, tra gli altri, da Marcello Flores, Paul Ginsborg, Carlo Ginzburg, Sergio Luzzatto, Paolo Macry, Claudio Pavone, Mario Isnenghi, Ernesto Galli Della Loggia, Anna Bravo, Franco Cardini, Alessandro Pizzorno, Alessandro Portelli, Gabriele Ranzato, Giampaolo Calchi Novati, Giovanni De Luna, Angelo D´Orsi. Storici di estrazione politico-culturale diversa, i quali concordano nell´affermare che «una soluzione basata sulla minaccia sembra particolarmente pericolosa». Perché, spiegano gli studiosi, si trasformano i negazionisti in paladini della libertà di espressione, si stabilisce una "verità di Stato" tipica dei regimi autoritari, si accentua l´idea dell´"unicità della Shoah", «ponendola di fatto al di fuori della storia».
Gli storici italiani entrano quindi nel merito di una decisione che il governo italiano si appresta a prendere sulla scia della proposta avanzata dal governo tedesco che presiede al momento l´Unione. Il 27 gennaio, "Giornata della Memoria", Mastella presenterà al Consiglio dei ministri una proposta che risponde alla sollecitazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel, popolare, e del suo ministro della Giustizia, la socialdemocratica Brigitte Zypries. I tedeschi, preoccupati dal ritorno del neonazismo in patria e nei paesi confinanti, vogliono rendere reato in tutta Europa la negazione dell´Olocausto. Una proposta che divide però i paesi della Ue fra chi mette l´accento sulla "mostruosità" del negazionismo e chi si schiera per la libertà di espressione.
Il governo italiano, dopo avere avuto il via libera dall´Unione delle comunità ebraiche italiane, è pronto a presentare il disegno di legge, capovolgendo la posizione assunta nel 2003 dal governo Berlusconi. preoccupato, soprattutto nella componente leghista. «Il ddl ci pare giusto - spiega Mastella - perché c´è una sorta di atteggiamento antisemita che ancora rimane. Ne ho fatto cenno a Prodi e lui condivide questa impostazione». Anche il vicepremier Francesco Rutelli sembra d´accordo: «E´ compito della politica fare sì che il delirio della negazione non abbia alcun percorso futuro percorribile». E da Bruxelles spinge per il sì anche il commissario italiano Franco Frattini.
Il problema è quindi entrato nell´agenda politica. E si annunciano altre iniziative. I deputali dell´Ulivo Lele Fiano e Khaled Fouad Allam annunciano un progetto di legge per inasprire le pene previste dalla legge Mancino per le discriminazioni razziali, religiose ed etniche. Intanto il 27 gennaio si annuncia carico di tensione in alcune città. A Piacenza Forza Nuova ha volutamente scelto la "Giornata della Memoria" per inaugurare una sede. Una "provocazione" per il Prc. Niente di grave per il centrodestra: Fn è tra i partiti che sostengono il candidato sindaco della Cdl.