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Repubblica: Il coprifuoco delle idee

sono tuttora ammessi nel nostro beneamato Paese il dissenso, il diritto d´opinione e di critica? Oppure è stata instaurata la censura o è scattato il coprifuoco delle idee e delle parole?

13/08/2008
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la Repubblica

Giovanni Valentini

Torni in Italia da qualche giorno di vacanza all´estero e ti viene subito da chiedere: sono tuttora ammessi nel nostro beneamato Paese il dissenso, il diritto d´opinione e di critica? Oppure è stata instaurata la censura o è scattato il coprifuoco delle idee e delle parole?
È una preoccupante manifestazione d´intolleranza quella con cui ministri e parlamentari del centrodestra hanno reagito malamente all´editoriale di Famiglia Cristiana – intitolato "Il presidente spazzino nel paese da marciapiede" – che criticava di nuovo il governo sul trattamento riservato ai poveri e sull´impiego dei soldati nelle strade delle nostre città. E colpisce che l´episodio sia stato ignorato o trascurato ieri da molti quotidiani, mentre è destinato certamente a riscuotere un´audience maggiore l´articolo del settimanale americano Newsweek che accredita addirittura "un miracolo" al governo Berlusconi per aver messo ordine in un Paese ingovernabile: o sarebbe meglio dire un mezzo miracolo, visto che secondo lo stesso servizio ciò che gli italiani chiedono e aspettano ancora è la stabilità economica.
Può essere più o meno fondato allora l´attacco del giornale cattolico, il settimo in cento giorni di governo, ma le repliche appaiono francamente indecorose. Piuttosto che rispondere nel merito, come pure sarebbe loro diritto e loro dovere, i corifei della maggioranza non resistono alla tentazione d´intonare il salmo del pregiudizio ideologico, tacciando il giornale dei Paolini – già molto severo in passato anche con il centrosinistra – di pericolose tendenze socialiste, come se questo fosse un delitto; o addirittura di "criptocomunismo", com´è arrivato a dire il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, nella sua ossessione manichea. Anche chi comunista non è mai stato, può misurare così la faziosità e la strumentalizzazione di questa polemica di mezza estate.
Avrà pure esagerato Famiglia Cristiana, definendo "buffonate" quelle del premier con la ramazza in mano a Napoli e stigmatizzando "l´inutile gioco dei soldatini nelle città", fatto sta che – piaccia o non piaccia ai signori del governo – perfino questo rientra nei confini legittimi della libertà di stampa in un regime democratico. E per quanto possano sorprendere sulle pagine di un giornale cattolico, sono giudizi condivisibili e anzi largamente condivisi nell´opinione pubblica nazionale, nonostante il superficiale e generoso trionfalismo di Newsweek. Operazioni d´immagine o di facciata, utili per fare propaganda ed esportare fumo "made in Italy" anche Oltreoceano, non certo per risolvere definitivamente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti o la lotta alla criminalità, come dimostrano purtroppo gli ultimi dati: una cosa è aumentare effettivamente la sicurezza, un´altra è ridurre la "percezione" del problema da parte della gente.
In tono apparentemente più pacato, il pio ministro Gianfranco Rotondi si arroga il diritto di giudicare il prossimo rimproverando al settimanale paolino un linguaggio "non cristiano": e cioè, in buona sostanza, di non usare mezzi termini o mezze misure; di non esercitare le virtù della moderazione e della temperanza; di non praticare, insomma, l´ipocrisia del cerchiobottismo o magari la "doppia morale" a cui sono devoti tanti esponenti del centrodestra. Ma non fu proprio Cristo, di fronte allo scempio consumato sotto gli occhi di tutti, a cacciare i mercanti dal tempio? E non spetta forse ai cattolici il dovere della testimonianza, il dovere di denunciare con forza le ingiustizie, le violenze, gli abusi e i soprusi, tanto più quando sono commessi dai poteri costituiti?
La verità è che, sull´onda di questa campagna mediatica che scavalca perfino l´Atlantico, nella società italiana si va rapidamente sgretolando il senso della solidarietà e della responsabilità. Con un governo fondato ufficialmente sulla tv, e ormai da ben quindici anni a questa parte, non c´è poi tanto da meravigliarsi che la maggior parte dei ragazzi aspirino a fare i calciatori e delle ragazze a diventare veline. I valori o disvalori proposti da questa dottrina sono quelli del consumismo esasperato, dell´individualismo, dell´edonismo, dell´affarismo e dell´arrivismo. E chi non si integra, rischia la scomunica come Famiglia Cristiana; oppure di essere bollato come socialista e criptocomunista.
Ne è purtroppo un esempio e una conseguenza diretta l´esplosione di creatività repressiva innescata negli ultimi giorni dai sindaci italiani, da un capo all´altro della Penisola. In forza di un aumento e decentramento dei poteri, all´insegna della Pulizia e della Sicurezza, a colpi di ramazza e di moschetto, c´è quello pugliese di Adelfia che vuole espellere dal suo Comune poveri, accattoni, prostitute, immigrati e malavitosi, per contrastare la faida dei clan; quello di Roma che vorrebbe vietare di rovistare nei cassonetti della spazzatura; quello di Genova che proibisce di passeggiare nei carruggi del centro storico con una bottiglia o lattina di bevande alcoliche in mano; quello di Novara che interdice la sosta a più di due persone nei parchi e nei giardini pubblici; e naturalmente, tutti quelli che vogliono multare i clienti affezionati delle "lucciole". Un bailamme di ordinanze che minaccia d´instaurare una legge speciale per ogni campanile, per cui occorrerà prima o poi un Testo Unico o un Codice delle norme locali per andare da una città all´altra e regolarsi di conseguenza.
E mentre tutto questo accade, l´opposizione si arrabatta a invocare il dialogo con la maggioranza da una parte e a promuovere nel contempo una petizione contro il governo dall´altra. L´Italia non sarà un "Paese da marciapiede", come predica Famiglia Cristiana, ma è certo che si trova già in mezzo a una strada. In attesa dei miracoli, forse basterebbe qualche opera buona.