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Repubblica: Il futuro al passo

Le aziende hanno bisogno di giovani con forte cultura scientifica. Soprattutto di ingegneri specializzati. Da qualche anno la rotta si è invertita e i ragazzi riscoprono la passione per queste materie

20/06/2009
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la Repubblica

ILENIA CARLESIMO

è alla fine degli anni Ottanta, quando le immatricolazioni alle facoltà di scienze di base iniziano a far registrare numeri negativi, che inizia la disaffezione degli studenti verso le discipline scientifiche. Nel periodo tra il 1989 e il 2000 le iscrizioni ai corsi di laurea di matematica, fisica e chimica subiscono infatti una flessione media del 50 per cento nonostante i laureati in queste materie siano richiesti dal mercato del lavoro e guadagnino, secondo i dati AlmaLaurea, di più rispetto ai colleghi umanisti.
Eppure l´Italia e le sue aziende hanno bisogno di giovani con una forte cultura scientifica. Potrebbe sembrare paradossale, soprattutto in un momento di crisi economica, ma in Liguria, per esempio, c´è carenza di laureati in queste materie, in particolare di ingegneri specializzati. Mentre negli scorsi anni le industrie del lombardo-veneto sono state costrette a reclutare chimici dalla Slovenia perché in Italia le università ne sfornano pochi. Lo stesso allarme lanciato più volte anche da Confindustria, che ha sottolineato la mancanza di figure professionali che per questo vanno importate dall´estero. Visto il crollo, sembrava una strada a senso unico. Invece, a un certo punto, la rotta si è invertita. Non tanto e non solo perché i giovani hanno riscoperto la passione per le scienze e capito che sul piano professionale questi studi premiano, ma soprattutto perché il mondo accademico si è deciso a correre ai ripari. Per invertire la tendenza negativa, Miur, Confindustria e Conferenza nazionale dei presidi di scienze hanno promosso il progetto "Lauree scientifiche". Così, in alcuni atenei, tra azzeramento della tasse e libri di testo gratuiti si è finito per parlare di università discount. I risultati, almeno per ora, sono positivi, tanto che nell´ultimo periodo il calo di iscrizioni sembra essersi attenuato. Molto però dipende dall´indirizzo in questione. Le facoltà di Scienze, infatti, hanno un´offerta così variegata che a volte propongono corsi di laurea molto diversi tra loro; in alcuni casi addirittura un solo corso. Motivo per cui, come conferma Roberto Ciampicacigli, direttore del Censis Servizi, «si è resa necessaria una valutazione in due blocchi di queste facoltà». I presidi di Scienze, dal loro canto, continuano invece a chiedere, proprio perché si tratta di saperi molto diversi, una valutazione non per facoltà ma per corso di laurea, cosa per ora impossibile a causa della mancanza di dati.
Ma l´area tecnico-scientifica comprende anche la facoltà di Design - non valutata dal Censis perché presente in pochi atenei ma molto in voga tra gli studenti - e quelle di Agraria, Architettura e Ingegneria, che registrano numeri abbastanza positivi. Guardando il totale delle immatricolazioni - nell´a.a. 2007-2008 si sono iscritti per la prima volta all´università circa 307mila giovani - le facoltà di Ingegneria contano 35.031 matricole, quota sostanzialmente stabile rispetto all´anno precedente, mentre Architettura, se si scorrono i dati degli ultimi otto anni, segna un aumento del 23 per cento circa. In crescita anche Agraria, uno degli indirizzi più ecletticci e sicuri quanto a sbocchi lavorativi. La facoltà di Reggio Emilia, prima nella classifica Censis, ha visto addirittura raddoppiarsi il numero di iscritti; conferma che gli studenti si orientano molto di più verso le piccole realtà e verso gli atenei che hanno uno stretto rapporto con le imprese; elemento che, insieme alla qualità dei servizi e all´internazionalità, ha permesso alla facoltà di Ingegneria di Trento di classificarsi al primo posto tra le "colleghe".
Ribaltando la prospettiva, e guardando la realtà con gli occhi delle aziende - che continuano a preferire i dottori preriforma e ad assegnare al titolo triennale un peso secondario - emerge un quadro variegato, con alcuni studenti che trovano lavoro appena dopo la laurea, altri che sono inseriti in una lista d´attesa tutto sommato accettabile e ottengono una posizione stabile, come capita agli ingegneri, e altri ancora che, titolo in tasca, trascorrono anni alla ricerca di un impiego (vedi i laureati del gruppo geo-biologico).

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