Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Il governo non aiuta il diritto allo studio

Repubblica-Il governo non aiuta il diritto allo studio

Il governo non aiuta il diritto allo studio Enti locali: i tagli della Finanziaria sui libri di testo gratuiti DIEGO GUIDA ...

29/10/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Il governo non aiuta il diritto allo studio
Enti locali: i tagli della Finanziaria sui libri di testo gratuiti
DIEGO GUIDA


I tagli del governo colpiscono lì dove si dovrebbe investire di più, i giovani e la loro formazione. Sono, infatti, ben 103,3 i milioni di euro che sono stati tagliati dalla ultima bozza della legge finanziaria relativamente alla tabella F della voce dedicata alle forniture gratuite dei libri di testo per i giovani appartenenti alla famiglie meno abbienti.
Con questa "semplice" e drastica soluzione, il governo scarica sulle regioni un gravissimo problema: quello legato al diritto allo studio. A questo punto è lecito chiedersi quale sarà il futuro di migliaia di giovani provenienti da famiglie poco agiate se non potranno più fare affidamento sugli aiuti di stato, ma dovranno accontentarsi di quanto metteranno a disposizione le regioni e i comuni che saranno gli unici enti preposti al finanziamento dell'istruzione pubblica. La situazione è drammatica, se si tiene conto dei ritardi con cui la Regione Campania opera. Il problema del finanziamento per i libri di testo va avanti da sempre, ma se fino a ieri si poteva contare sull'intervento statale grazie a leggi certe per la garanzia del diritto allo studio, da oggi ci saranno solo gli enti periferici che non navigano in acque serene e che dovranno tirare una coperta già corta per venire incontro alle fasce deboli.
Ecco così il nascere di iniziative spontaneiste, come il manifesto degli intellettuali proposto da Aldo Masullo per incentivare alla lettura dei giovani quale strumento essenziale per la crescita culturale della città, o anche quella dell'Arci Campania, che propone una raccolta di fondi per finanziare il Comune ed aiutare così i meno abbienti nella loro crescita sociale e culturale. Iniziative lodevolissime, ma che paradossalmente sottolineano ancor di più il dramma di normative calate dall'alto senza alcun interesse per i problemi locali.
Così, anche se per il 2004, il Comune ha deciso di stanziare altri 600mila euro per la distribuzione dei libri scolastici a favore dei meno abbienti, è vero pure che con molta probabilità senza l'apporto statale, questa stessa cifra sarà l'unico importo sopportabile dall'amministrazione per l'anno scolastico 2005/2006.
Se si pensa, poi, che tutto questo accade proprio mentre l'Unesco nomina la città di Torino "capitale mondiale del libro" per l'anno 2006/2007, non mi sembrerebbe tanto difficile pensare che di questo passo Napoli meriterà più di ogni altra il "titolo" di capitale del mediterraneo, capitale della zona geografica in cui si legge meno che da ogni altra parte dell'Europa, e dove ancor meno si incentiverà a leggere.