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Repubblica: Il lungo giorno dei privatisti l´esame per molti è off-limits

Il caos per una circolare ministeriale applicata alla lettera. Molti recupereranno il tema in luglio il recupero Oggi potranno fare la seconda prova, mentre il tema verrà recuperato in seguito

21/06/2007
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la Repubblica

Le porte delle aule di alcune scuole romane paritarie sono rimaste chiuse per molti privatisti. Bloccati gli esami di maturità per questi ragazzi venuti da tutta Italia. E così dal complesso scolastico Enrico De Nicola sulla Tuscolana al Kennedy di via del Corso fino al Nobel di via Galati, i giovani ieri non hanno potuto sostenere la prima prova di italiano. All´Istituto Giovanni Paolo II di Ostia, invece, dopo ore passate sotto il caldo, gli studenti sono stati trasferiti al liceo Anco Marzio e solo a mezzogiorno sono riusciti ad impugnare la penna e a scrivere il tema.
Pianti, urla, crisi di panico. Delusione e amarezza, tanto che molti ragazzi hanno deciso di ritirarsi. «È dalle 5 del mattino - racconta Massimo Faienza, 19 anni di Tivoli - che sono qui davanti all´Enrico De Nicola. Mi hanno detto dove andare solo il giorno prima della maturità. Ho pagato 3 mila euro di tassa di iscrizione e quando hanno fatto l´appello non mi hanno neanche chiamato». Solo dopo una lunga attesa, mentre si stavano già svolgendo gli scritti, agli studenti è stata comunicata la nuova destinazione per l´esame. Oggi saranno sui banchi per la seconda prova. E il tema di italiano dovrebbe essere recuperato nei primi giorni di luglio. Ma scuola che vai, programma che trovi. Così i privatisti dovranno fare la terza prova con un programma diverso da quello che hanno studiato.
Un caos nato quando il ministero della Pubblica Istruzione, l´8 giugno scorso, ha diramato una circolare nella quale spiegava che i candidati privatisti dovevano sostenere gli esami in strutture pubbliche e nelle città di residenza. Il Tar del Lazio però aveva ordinato di sospendere questo provvedimento. Una confusione di interpretazione ha portato ieri mattina al blocco degli esami. «Alcuni ispettori troppo zelanti - spiega il Codacons, associazione a tutela dei consumatori - anziché far sostenere la prova scritta agli studenti, li hanno cacciati dalle scuole». I chiarimenti, da parte dell´ufficio scolastico regionale per il Lazio, sono arrivati solo nel tardo pomeriggio di ieri: «I candidati esterni faranno l´esame sia nelle scuole paritarie che in quelle statali. Il loro numero non può superare il 50 per cento dei candidati interni e, in alcune scuole, si elimina il limite di 35 alunni a classe. Gli esaminandi in eccedenza saranno inseriti in Commissioni già formate nelle scuole pubbliche».
(tea maisto e laura serloni)