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Repubblica: Il merito entra nell´università "Più soldi agli atenei virtuosi"

Voti assegnati a qualità di ricerca e didattica. Meno fondi ai "bocciati". Sbloccati i concorsi e stop ai corsi di laurea inutili Trento la migliore. Polemiche per i criteri di valutazione

25/07/2009
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la Repubblica

CINZIA SASSO

MILANO - Esordio per la "creatura" pensata dall´ex ministro del governo Prodi Fabio Mussi e criticata al suo esordio dall´attuale ministro del governo Berlusconi Mariastella Gelmini. L´Anvur, cioè la nuova agenzia per la valutazione del sistema universitario, è diventata realtà. Raggiante, il ministro dell´Università, ha presentato ieri quello che è il primo passo di un radicale cambiamento del sistema universitario italiano. Negli atenei entra il merito e non resta qualcosa di astratto: chi fa migliore ricerca, chi riesce ad ottenere riconoscimenti internazionali, chi è capace di sfornare laureati che trovano in fretta lavoro, avrà dallo Stato maggiori finanziamenti. La nuova agenzia, che sostituisce i vecchi comitati per la valutazione e di indirizzo, assegnerà già da quest´anno ai virtuosi (27 atenei su 54) il 7 per cento del fondo ordinario di finanziamento in base alla qualità della ricerca e della didattica. Sono 525 milioni di euro, una goccia nel mare, ma è l´ingresso nel sistema di un principio prima sconosciuto, quello, appunto, del merito.
«Non c´è alcun intento punitivo - ha spiegato il ministro - ma la volontà di spronare tutti a dare il meglio. Per rispondere alla crisi bisogna partire dall´istruzione con la capacità di difendere ciò che funziona e di mettere mano ai problemi». Essendo riconosciuta come la più virtuosa, l´università di Trento, per bocca del rettore Davide Bassi, si è detta entusiasta: «Una volta tanto, lavorare paga». Positivo anche il giudizio di Giulio Ballio, rettore del Politecnico di Milano, valutato al terzo posto: «Dopo tante volte in cui siamo stati penalizzati dai finanziamenti a pioggia, questa è una buona notizia». Augusto Marinelli, rettore a Firenze, contesta invece le valutazioni ministeriali che riguardano il suo ateneo; da Roma3, finita sotto metà classifica, arrivano critiche «al meccanismo di valutazione inadeguato»; Giuliano Volpe, da Foggia, dice che la sua università, troppo giovane per rientrare tra i virtuosi, sarà messa in ginocchio e anche l´Unione degli universitari spegne gli entusiasmi: «È l´ennesimo spot del governo che cerca così di insabbiare i gravi danni che i tagli al fondo ordinario provocheranno» e chiede di aprire una discussione sui criteri della ripartizione.
Sotto la lente dell´Anvur, che resterà in carica quattro anni, avrà un presidente, un consiglio direttivo e un collegio di revisori dei conti, anche le strutture messe a disposizione degli studenti, l´acquisizione dei finanziamenti esteri, lo scambio di ricercatori, la qualità dei lavori pubblicati, nel tentativo, insomma, di rendere la valutazione il più oggettiva possibile. Con sorpresa, è lo stesso ministero a sottolineare come molte università del Sud siano state promosse. Il ministro ha anche firmato i provvedimenti che sbloccano 1.800 concorsi per professore e ricercatore e ha inviato ai rettori una nota in cui chiede di eliminare i corsi di laurea che abbiano troppo pochi studenti.

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