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Repubblica: In piazza gli studenti sotto Montecitorio. "Siamo 200 mila". La Questura: 100 mila, anzi 30 mila

Oggi e domani assemblea alla Sapienza. A Roma 16 indagati per i licei occupati

15/11/2008
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la Repubblica

MARIO REGGIO

ROMA - Che l´Onda anomala avrebbe invaso Roma era nell´aria. Ma che si sarebbe trasformata in un pacifico tsunami non se l´aspettava nessuno. Duecentomila in piazza secondo i collettivi universitari e gli studenti delle superiori. La Questura di Roma alle due di pomeriggio certifica 100 mila manifestanti, alle 17 ci ripensa e ne annuncia 30 mila. Tre i cortei hanno invaso il centro storico della città, più quello di Cgil e Uil università e ricerca che è partito dalla Bocca della Verità ed ha raggiunto piazza Navona. Dal palco il leader della Cgil ha polemizzato con la Cisl che all´ultima ora non ha aderito: «Chi non c´è sbaglia. Ogni volta che provano ad isolarci gli va male, però persistono. Siamo per la riforma di scuola, università e ricerca ma contro i tagli del governo».
Che la giornata sarebbe stata "speciale" si è capito subito. Alle nove e mezza lo spettacolo dall´ingresso della Sapienza è impressionante: un muro umano che arriva oltre la statua della Minerva e campeggia sulle scale del Rettorato. E per il momento sono solo gli universitari del più grande ateneo d´Europa. La parola d´ordine è nota: «Non pagheremo la vostra crisi». Gli universitari, i ricercatori precari, gli assegnisti, quelli che lavorano in nero nelle facoltà l´hanno capito: «così, per noi non c´è nessun futuro», afferma Giorgio, contratto precario da 800 euro al mese a Fisica. È una generazione che rischia di finire nei call-center dopo 20 anni di studio. Si riordinano le fila. Il corteo ha deciso di dotarsi di un servizio d´ordine leggero, per evitare provocazioni: scudi di gommapiuma con su scritto il nome di un famosa opera letteraria e l´autore. Arrivano i cortei dalla stazione Tiburtina. Sono quelli partiti dal Sud. Il fiume umano cresce mano a mano che punta su piazza Esedra, dove li aspettano quelli delle superiori e gli studenti appena scesi dai treni alla stazione Termini.
La moltitudine, compatta, vociante, scende per via Cavour. A San Pietro in Vincoli gli studenti di Ingegneria occupata salutano. Sulla scalinata lo striscione con l´Onda e la scritta "Travolgiamoli". Lì sotto Paolo Giordano, premio Strega e dottorando in Fisica a Torino: «I giovani hanno capito che il futuro è nero, per la prima volta da anni la presa di coscienza è di massa». I cordoni procedono a rilento a via dei Fori Imperiali sono in attesa gli studenti di Roma Tre. Il corteo, enorme, punta su piazza Venezia, poi si blocca a Largo Argentina. Una parte dei collettivi chiede di arrivare a Montecitorio. La Questura chiude un occhio. Una marea umana invade i vicoli e punta sulla Camera. Gli studenti urlano "vergogna", "ci bloccano il futuro, blocchiamo la città". L´assedio dura un´ora, poi il corteo torna alla Sapienza. Oggi e domani assemblea dei delegati universitari. Domenica la piattaforma sul futuro degli atenei. «Niente sconti ai baroni - afferma Giorgio di Scienze Politiche - non è un´idea della Gelmini». E intanto la procura di Roma apre un´inchiesta sulle occupazioni in quattro istituti: Giulio Cesare, Artusi, Azzarita e Kennedy. 16 gli studenti indagati.