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Repubblica: "Invece di sconti sulla manovra soldi alle università"

Parla il vicepresidente di Confindustria, Rocca

02/09/2006
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la Repubblica

Parla il vicepresidente di Confindustria, Rocca: "Incomprensibile l´irrigidimento di Cgil, Cisl e Uil sull´età pensionabile"
L´INTERVISTA
l´aggancio Una manovra da 35 miliardi era più adatta per agganciare la ripresa

ROMA - La Finanziaria non andava alleggerita e bisognava dirottare le maggiori entrate in investimenti per il nostro futuro, a cominciare dall´università. E ora - è la tesi di Gianfelice Rocca, 58 anni, vicepresidente della Confindustria e numero uno di Techint, un mega gruppo che fattura 17 miliardi di dollari con quasi 50 mila dipendenti nel mondo - cresce il rischio di sprecare un´occasione per risanare i conti e nello stesso tempo agganciare la ripresa economica.
Lei considera una manovra da 30 miliardi troppo leggera per riportare il deficit sotto controllo?
«Io penso che una manovra da 35 miliardi sarebbe stata più adatta per rendere più solido l´aggancio alla ripresa e soprattutto perché alcune scelte coraggiose possono essere fatte soltanto all´inizio della legislatura».
Prodi ha spiegato che di fronte a 5 miliardi in più di entrate strutturali non si poteva non abbassare l´entità della manovra.
«Già, ma perché pensare solo alla riduzione del deficit? Una parte di quei 5 miliardi poteva andare a favore di quelle università che investono in progetti innovativi. Guardi che bastava un miliardo, da distribuire con rigidi criteri meritocratici. Bisogna guardare al futuro».
Intanto i sindacati minacciano lo scontro sulle pensioni, sulla sanità e sui tagli nel pubblico impiego. Teme un autunno caldo?
«Certo, su questi temi le posizioni del sindacato sono molto distanti dalle nostre e soprattutto da una vera attenzione dall´obiettivo della crescita. Mi pare che ci sia una consistente dose di irrealismo da parte loro quando affrontano questioni come quelle della dinamica della spesa pensionistica o sanitaria. Di fronte al progressivo invecchiamento della popolazione mi sembra poco realistico irrigidirsi contro l´innalzamento dell´età pensionabile».
Prodi ha confermato che taglierà il cuneo fiscale di 5 punti. Una parte del governo propone di favorire le imprese del Mezzogiorno. La Confindustria è favorevole a quest´ultima ipotesi?
«Per il sud abbiamo sempre detto che si deve puntare alla fiscalità di vantaggio. Poi, se il taglio può essere maggiore, i punti in più potrebbero favorire il meridione. Ma solo in questo caso, perché i 5 punti promessi devono andare a tutte le imprese per aumentare la competitività e agganciare la ripresa».
Ma per gli industriali è sufficiente un´operazione sul cuneo fiscale per poter recuperare competitività?
«No, ma rappresenta un sostegno per la ripresa. Quello che serve ancora di più è un contesto favorevole all´imprenditore: più semplificazioni amministrative, meno burocrazia, tempi certi nei processi, più liberalizzazioni».
(r.ma.)