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Repubblica it: Asili vietati ai figli dei clandestini Ultimatum del governo alla Moratti

Il ministro Fioroni avverte il sindaco di Milano: o si revoca l'ordinanza o fra dieci giorni verranno sospesi i contributi statali al Comune

09/01/2008
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la Repubblica

ROMA - L'iscrizione alla scuola dell'infanzia deve essere garantita a tutti i bambini, anche ai figli di extracomunitari privi di permesso di soggiorno. Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha quindi diffidato il sindaco di Milano Letizia Moratti che aveva deciso di vietare l'iscrizione ai figli dei clandestini. Il comune di Milano ha ora 10 giorni di tempo per ripristinare le regole sull'iscrizione alle scuole dell'infanzia dei bimbi extracomunitari. In caso contrario, l'Ufficio scolastico regionale sospenderà la parità concessa e l'erogazione di ogni contributo statale.

Il direttore scolastico regionale per la Lombardia, Anna Maria Dominici, d'intesa con il ministro della Pubblica istruzione, ha diffidato il Comune di Milano anche, in base ai vincoli della legge sulla parità, a garantire il diritto all'iscrizione a tutti i bambini in qualsiasi condizione si trovino, compresa la situazione di morosità delle famiglie per i pagamenti scolastici. Il Comune di Milano, in quanto ente gestore di scuole non statali paritarie - spiega il ministero - è, infatti, tenuto a rispettare gli ordinamenti del sistema nazionale di istruzione e i provvedimenti vigenti anche in materia di iscrizione degli alunni.

La storia ha inizio poco prima di Natale, quando, con una circolare, il Comune di Milano vieta l'iscrizione alla scuola dell'infanzia ai figli di migranti irregolari. Decisione contestata immediatamente da più parti e oggi, con la diffida al primo cittadino del capoluogo lombardo, arriva la risposta del ministero della Pubblica istruzione.

Il diritto all'istruzione "è uno dei diritti fondamentali dell'uomo. Impedirne la fruizione significa ledere la dignità della persona umana" ha ricordato il ministro Fioroni. "Non possono esistere deroghe a questa fruizione" ha aggiunto, "né per le colpe dei padri né per lo stato di povertà. L'intero assetto legislativo, fino a oggi e a prescindere dai colori politici dei governi, non ha mai messo in discussione il fatto che un bambino che vive sul nostro territorio abbia diritto a essere istruito e curato e questo" ha concluso Fioroni, "indipendentemente dalle condizioni sociali ed economiche della famiglia".

Il provvedimento del ministero prescrive inoltre che nelle scuole dell'infanzia potranno essere accolti solo i bambini che compiranno 3 anni entro il 31 dicembre 2008, o al massimo entro il 31 gennaio 2009 in presenza di disponibilità di posti. Peraltro, i bambini che compiranno i 3 anni dopo tali date, e che il Comune avrebbe voluto iscrivere, potranno essere accolti nelle nuove e numerose sezioni primavera per le quali il Comune di Milano ha già avuto autorizzazioni e risorse dal ministero.
(9 gennaio 2008)


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