Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica it:Finanziaria, l'Università chiude le porte "Non ospiteremo membri del governo"

Repubblica it:Finanziaria, l'Università chiude le porte "Non ospiteremo membri del governo"

Linea dura della Conferenza dei Rettori che polemizza contro la manovra Sospesi gli inviti ai ministri per le manifestazioni organizzate dagli atenei Negativo anche il giudizio dei sindacati sul maxiemendamento

15/12/2006
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Il presidente della Crui, Trombetti: "Dietro questa risposta una amarezza infinita"

"Il contenuto del maxiemendamento alla Finanziaria dimostra la chiusura e la sordità del governo nei confronti delle esigenze di sola sopravvivenza delle università". E' il commento secco che la Crui, la conferenza dei rettori delle università italiane, riserva al testo presentato ieri in senato dal governo. "In segno di forte protesta", oggi la crui "ha sospeso la seduta odierna dell'assemblea generale".
Secondo quanto denunciato dalla Conferenza dei rettori, "1.800.000 studenti e migliaia di ricercatori rischiano di pagare sulla loro pelle il peso delle decisioni assunte". Alla luce della sua protesta, la Crui chiede agli atenei di "sospendere ogni invito a membri del governo a partecipare a significative manifestazioni nelle università".
E altrettanto netto è il commento del presidente della Conferenza dei rettori, Guido Trombetti: "Quello che abbiamo emesso è un comunicato secco, di poche righe, perché esprime l'amarezza infinita del mondo dell'università". E Trombetti spiega: "Non avevamo chiesto l'impossibile, e più volte abbiamo ripetuto di essere coscienti del momento difficile per il Paese. Ma così, lo ripeto, si mette in discussione la sopravvivenza dell'università. Questa è la risposta di una comunità - unanime, voglio sottolinearlo - all'atteggiamento punitivo del governo". E ora, con poche ore a disposizione prima del voto finale? "Domani è un altro giorno", risponde Trombetti. "Sono davvero amareggiato, non mi viene altro da dire".

Intanto già si annunciano le mobilitazioni, come a Firenze, dove domani un presidio in sostegno ai lavoratori precari dell'Ateneo fiorentino è stato organizzato da Rsu e Flc-Cgil Università dalle 8.30 alle 10.30, davanti al rettorato di piazza San Marco. La manifestazione è stata organizzata in concomitanza con la riunione del consiglio di amministrazione dell'Università, il penultimo che si terrà nell'anno, si ricorda, e che precederà la riunione sul bilancio di previsione del 2007.
Scopo dell'iniziativa, spiegano i sindacati, è "evidenziare la condizione di disagio del personale precario dell'Università e sensibilizzare i consiglieri di amministrazione circa i provvedimenti, di ordine economico e normativo, da assumere per evitare di perdere posti di lavoro e consolidate collaborazioni da parte di numerosi colleghi". Il contributo dei lavoratori precari in Ateneo, proseguono i sindacati, "è indispensabile per garantire che i servizi agli studenti, già in pessime condizioni, possano comunque essere erogati con continuità. Il fenomeno del precariato in ateneo è diffusissimo fra i lavoratori della didattica e della ricerca ed i lavoratori dei servizi. Le risorse ad essi dedicate sono le più disparate e sfuggono troppo spesso alla possibilità di controllo del sindacato".
E sulla manovra del governo interviene anche l'Unione degli Universitari che in una nota sottolinea come "il maxiemendamento alla legge Finanziaria 2007 presentato al Senato dal governo non accoglie nessuna delle richieste di correzione avanzate non solo dagli studenti ma dalla comunità accademica tutta".
Negativo anche il giudizio dei sindacati che sottolineano, in maniera più generale, come "Sul versante della scuola, dell'università e della ricerca, il maxiemendamento è del tutto insoddisfacente". E' il secco giudizio che il segretario generale della Fflc Cgil, Enrico Panini, riserva al testo portato ieri in senato dall'esecutivo. "Il nuovo testo- spiega il dirigente- dà risposte solo parziali ai problemi avanzati dai sindacati. Ci sono risposte mancate che sono gravissime, come la non eliminazione della clausola di salvaguardia. Quella che opera 3 miliardi di tagli in tre anni sul comparto scuola: soldi che il ministero è costretto a risparmiare per non perdere ulteriori fondi del proprio bilancio".
"Si tratta di una manovra cieca, che avevamo chiesto di eliminare" - conclude Panini puntando il dito sulla clausola di salvaguardia. "Un automatismo pericoloso, che impone il risparmio senza tenere conto delle conseguenze sulla vita scolastica, per questo è inaccettabile". Positiva, per il segretario Flc Cgil, è invece la soluzione sulle graduatorie permanenti: "ma servivano più immissioni per gli Ata (ausiliari, tecnici e amministrativi) tra cui si registra la percentuale più alta di precariato".