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Repubblica it: "In 5 anni assorbiamo tutti i precari"

Presentato il "Quaderno bianco": le linee guida per l'istruzione In arrivo anche il praticantato per i docenti e le pagelle per le scuole

21/09/2007
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la Repubblica

La scommessa di Fioroni per la scuola
di SALVO INTRAVAIA

Giuseppe Fioroni e Romano Prodi
'Un posto fisso per 150 mila precari entro cinque anni'. "Dobbiamo chiudere con il precariato ma soprattutto non aprirlo e questo si può fare solo in una visione di lungo periodo". Sono parole di Romano Prodi alla presentazione - con il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, e il collega dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa - del 'Quaderno bianco sulla scuola'. Una fotografia ai "raggi x" della scuola italiana, dei suoi mali, ma soprattutto un pacchetto di proposte degli esperti del governo su come risolverli.

Innanzitutto i precari. "Entro cinque anni, tutti i precari della scuola verranno assunti". Il Quaderno - ha assicurato Fioroni - conferma che entro cinque anni si andrà alla stabilizzazione non solo dei 150 mila precari già prevista ma di tutti coloro che stanno dentro le graduatorie a esaurimento. Questo documento, elaborato da esperti e tecnici che hanno valutato la scuola, offre un contributo di certezza a chi fino a oggi era dentro queste graduatorie e magari a cinquant'anni non sapeva ancora quale sarebbe stato il suo domani"

Ma il Quaderno bianco contiene altre importanti innovazioni: rinnovamento della classe docente, carriera per i prof. E, ancora praticantato per gli insegnanti e una sorta di pagella per le scuole.
Ecco in sintesi come sarà la scuola dei prossimi anni. L'ha tratteggiata il viceministro della Pubblica istruzione, Mariangela Bastico.

A partire, appunto, dal personale della scuola. Nell'arco di 10 anni, secondo il governo, il turn-over coinvolgerà una fetta variabile tra il 34 e il 44 per cento di maestre e professori. "Il senso dell'intervento - dichiara la Bastico - è quello di passare dalla logica dell'emergenza a quella della programmazione. I dati del Quaderno consentono una lettura completa de contesto e un raffronto con le altre realtà europee. La novità - continua il viceministro - consiste nell'avere scelto una programmazione di lungo periodo, ventennale, per affrontare le problematiche del sistema formativo italiano. E non necessariamente per migliorare la qualità del sistema educativo occorre avere più insegnanti o più classi".

Per riportare la scuola italiana al passo con i sistemi formativi più evoluti d'Europa saranno tre gli assi portanti della politica scolastica per prossimi anni. Il primo riguarda la classe docente. Il Quaderno propone di 'puntare sulla qualità' investendo sul reclutamento di una nuova leva di docenti e dirigenti scolastici. Ma non solo. Per centrare i cosiddetti obiettivi di Lisbona servirà un più efficiente sistema di aggiornamento e reclutamento degli insegnanti. E occorrerà anche passare per la stabilizzazione dei precari e l'introduzione di meccanismi di carriera per i docenti. Sulla base di una simulazione statistica, entro l'anno scolastico 2011-2012, si prevede il reclutamento di 70/90 mila nuovi docenti: una cifra che dovrebbe salire a 170/220mila entro il 2016/2017. A partire da oggi tra dieci anni, quindi, oltre un terzo dell'intero corpo docente italiano sarà completamente rinnovato. La seconda direttrice punta sui nuovi ordinamenti, parte dei quali già varati dal governo, e il terzo asse riguarda il reindirizzo delle risorse.

Ancora: un modello di reclutamento proposto prevede l'ammissione a un corso di specializzazione per la formazione alla professione docente, gestito dalle università in collaborazione con le scuole, nel quale avrebbe un peso gradualmente crescente (con la progressione del corso) il tirocinio nelle scuole stesse, con il supporto di insegnanti esperti. Il numero di ammessi sarebbe dimensionato periodicamente con riferimento a previsioni di fabbisogno e turn over. Si prefigurano poi sistemi di incentivazione, valorizzazione e progressione di carriera per il personale docente.

E per le scuole l'idea è quella di valutare i progressi degli studenti nel tempo, adeguatamente rapportati ai fattori di sfondo (back ground familiare e culturale, criticità legate al territorio e all'ambiente, ecc..), e il "valore aggiunto" delle singole scuole (una sorta di 'pagella') in modo da indirizzare meglio gli interventi per correggere il tiro laddove fosse necessario.
Farebbero parte del pacchetto forme di incentivazione degli insegnanti a livello di intera scuola legate a obiettivi di progresso.