Repubblica it: Incontro Gelmini-sindacati, è flop. Confermati sciopero e corteo
Università, la Cgil: "Dichiarazioni di buona volontà ma proposte insufficienti" Il decreto in Gazzetta Ufficiale. Venerdì 14 la manifestazione a Roma
Il ministro: "E' necessario definire proposte prioritarie
e compatibili con la difficile situazione economica del Paese"
ROMA - Si conclude con un nulla di fatto l'incontro fra i sindacati e Maria Stella Gelmini al ministero dell'Istruzione. Lo sciopero dell'università e la manifestazione di venerdì 14 a Roma restano confermati. Lo dichiara il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo, che boccia come "del tutto insufficienti" le proposte del ministro rispetto ai comparti di università, ricerca e Afam. Il ministro, riferisce una nota, "ha invitato tutti i sindacati a non avere un atteggiamento pregiudiziale nei confronti della volontà del governo di individuare le migliori soluzioni per riportare l'università italiana a livelli di eccellenza e combattere gli sprechi". Il decreto legge sulla riforma è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, ma intanto il Senato ha votato a favore (due soli astenuti) dell'emendamento che riscrive l'articolo 3 del decreto sulla spesa sanitaria e degli enti locali, e che elimina ogni taglio delle scuole per il 2008. Negli atenei prosegue la mobilitazione. E gli studenti fanno pressing su Trenitalia, con la richiesta di biglietti ferroviari a prezzo equo che consentano loro di partecipare al corteo di venerdì.
Gelmini: "Definire richieste prioritarie". La Gelmini, spiega una nota diffusa dal ministero al termine dell'incontro, "ha chiesto a tutti i partecipanti di definire alcune richieste prioritarie e compatibili con la difficile situazione economica del Paese e con la volontà, espressa oggi dal governo, di adottare provvedimenti a favore di famiglie e imprese. Ha quindi proposto di rinviare lo sciopero di venerdì, programmato prima che il governo approvasse le Linee guida e il decreto, e di continuare un proficuo lavoro di approfondimento dei problemi".
La Cgil: "Proposte insufficienti". Spiega Pantaleo, al termine dell'incontro, che "pur apprezzando alcune dichiarazioni di buona volontà del ministro ad affrontare alcune criticità relative al problema del precariato e dei contratti, complessivamente vengono riconfermati i tagli previsti dalla legge 133 e l'impianto del decreto Brunetta. Abbiamo ribadito la disponibilità della Flc - aggiunge - a proseguire il confronto partendo da un radicale cambiamento delle scelte fatte finora dal Governo".
Assemblee, cortei, richieste a Trenitalia. Si è conclusa nel primo pomeriggio davanti alla stazione Porta Garibaldi la manifestazione dei circa duecento studenti che in mattinata erano partiti in corteo dalla Stazione Centrale di Milano, a ritmo di slogan contro la legge 133, accolti da un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine. A Torino un corteo si è mosso nel pomeriggio da Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche, verso la stazione Porta Nuova. La scelta delle stazioni, sia a Milano che a Torino, è dovuta al fatto che gli studenti chiedono a Trenitalia un biglietto ferroviario dal costo "equo" che permetta loro di raggiungere Roma per la manifestazione di venerdì. Stessa situazione a Bologna e anche a Napoli, dove Trenitalia ha reso disponibili tre treni con il 30% di sconto sul biglietto "ma ciò non soddisfa le nostre esigenze", dicono i rappresentanti degli studenti (ne dovrebbero partire per Roma circa 4000) riuniti presso la Stazione centrale del capoluogo campano.
Lezioni-fiume e caffè gratis. Per la seconda volta nel giro di due settimane gli studenti dell'Università di Firenze stanno partecipando a una lezione non stop di 24 ore per protestare contro la riforma Gelmini. Le lezioni sono iniziate alle 8.30, presso il polo occupato di viale Morgagni. Circa duecento gli studenti che assistono ai corsi, che andranno avanti fino alle 8.30 di domani. Le lezioni sono tenute da docenti e ricercatori delle facoltà di Scienze, Farmacia, Medicina e Ingegneria. A disposizione caffè gratis.
La Sapienza, elezioni a rischio. "Una grave violazione della democrazia". Così alcuni rappresentanti uscenti e candidati segnalano la situazione creata dalla decisione del rettore Frati "di far votare, alle elezioni previste per il 12 e 13 novembre - si legge in un comunicato - solo gli studenti che hanno pagato la prima rata universitaria. Su 130 mila iscritti, a oggi possono votare solo il 50 mila. Avevamo chiesto il rinvio delle elezioni e ne ribadiamo le ragioni e non escludiamo ricorsi per chiederne l'annullamento".