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Repubblica it: La scuola? Distante dalle imprese e per la famiglie è la prima emergenza

L'indagine della Fondazione per la sussidiarietà: il 61% ritiene che l'educazione sia al primo posto tra i problemi da risovere. Fioroni: "Niente liberalizzazioni"

25/01/2007
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la Repubblica

di AMALIA MATTEUCCI
Sarà a causa degli ultimi fatti di cronaca, o forse semplicemente per paura che alcuni valori che si imparano solo a scuola vadano affievolendosi fino a scomparire, che molto più della maggioranza delle famiglie italiane, il 61%, ritiene che la prima emergenza nazionale a cui fare fronte sia l'educazione.
E' quanto emerge dall'indagine 'Sussidarietà ed educazione', condotta dalla Fondazione per la sussidarietà su un campione di 3.216 intervistati tra famiglie, istituzioni e imprese, e presentata oggi alla presenza del ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni e del presidente dell'Istat, Luigi Biggeri, presso la sede del Cnr di Roma.

La ricerca, fatta su soggetti suddivisi in famiglie, imprese e istituzioni, ha anche messo in risalto il fondamentale ruolo attribuito agli insegnanti e a una scuola di qualità: più del 55% del campione individua nella preparazione e nella capacità dei professori l'elemento fondamentale per l'educazione dei giovani, mentre il contesto sociale e culturale influisce in media intorno al 23%, la presenza delle famiglie per il 15% e le risorse economiche solo il 7%.

Alla domanda se sia preferibile un'educazione guidata da un 'maestro' o lasciata alla individualità, l'89% degli intervistati ha dichiarato di preferire la prima soluzione, pur indicando la scarsa preparazione degli educatori come il più grande difetto della scuola italiana (43%), mentre il 78% ritiene fondamentale la partecipazione a un gruppo o a una comunità piuttosto che un percorso personale, scelto come soluzione dal 21% degli intervistati.

Ben 82 intervistati su cento hanno affermato che compito della scuola è quello di istruire ed educare, e la maggior parte di loro ritiene che l'istituzione scolastica sia attenta alle esigenze dei giovani e della società. La scuola, però, anche se è ritenuta sensibile ai problemi dei ragazzi, viene bocciata dal 41% degli intervistati.

Sull'eterna battaglia tra scuola pubblica e privata, la maggioranza del campione (il 56%) è moderata e affiderebbe l'istruzione a un sistema misto Stato-privato, mentre il 37% non iscriverebbe mai un figlio alla scuola privata, neanche se fosse gratuita.
Tra coloro che hanno affermato di conoscere la Riforma Moratti (68%), il 50% dà un giudizio negativo, mentre è praticamente unanime la valutazione positiva a favore dell'introduzione della scuola professionale all'interno del sistema scolastico.
Su questo punto concordano anche le imprese sottoposte all'intervista che, nel 58% dei casi, approvano l'introduzione del canale di formazione professionale nella scuola.

Ma i giudizi favorevoli si fermano qui: il 56% delle imprese ritiene inadeguate le conoscenze e le competenze dei laureati e ancora una volta il dito viene puntato contro la classe docente poco qualificata, cui il 54% degli intervistati imputa la scarsa qualità dell'insegnamento.
Ben il 73% delle imprese dichiara di non avere nessun rapporto con le università per sviluppare progetti innovativi o per migliorare la formazione e l'organizzazione del personale: scuola e università hanno una parte significativa, ma non preponderante (28%) tra i soggetti più utili alle imprese nella formazione del proprio personale; sono le società di consulenza a fornire un contributo rilevante, pari a quello di scuola e università (27%), le altre imprese (16%) e le associazioni imprenditoriali o di categoria (15%).

Sì all'applicazione del principio di sussidiarietà tra pubblico e privato, che solo il 22% degli intervistati dichiara di conoscere e di cui il 77% ha una percezione positiva. Dello stesso avviso il ministro Fioroni che definisce la sussidiarietà "un elemento importante", ma questo non vuol dire, come ha tenuto a sottolineare il ministro, liberalizzazione e via libera alle regole del mercato nel mondo della scuola