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Repubblica it: Mussi: "Errori imperdonabili Rivedere meccanismo dei quiz"

Il ministro dell'Università cita il caso di un piccolo ateneo meridionale in 4 (su 7 in tutta Italia) hanno raggiunto il massimo dei voti

09/09/2007
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la Repubblica

Una delle due domande sbagliate era stata già usata due anni fa

Il ministro Mussi
di SALVO INTRAVAIA
ROMA - Una delle due domande sbagliate del test di ammissione a Medicina si trovava anche nella prova di due anni fa. Sembra incredibile, ma è proprio così. Il ministro dell'Università, Fabio Mussi, preannuncia un giro di vite ma anche una revisione delle regole sui test di ammissione e sul numero chiuso.

L'ormai noto quiz numero 71 (quello sull'aereo che viaggia a 800 chilometri all'ora .... ) del test di Medicina, con due risposte corrette e per questo motivo annullato dal ministero dell'Università, era stato proposto nella prova di selezione del 2005: allora la domanda figurava al numero 65 e aveva sempre due riposte corrette. "Anche due anni fa la domanda venne annullata", ricorda una studentessa che sostenne la prova.

Ma com'è possibile che su un test rivolto a 70 mila studenti si possano commettere errori così grossolani?

A rispondere è lo stesso ministro dell'Università, Fabio Mussi, che parla anche del futuro del numero chiuso e delle richieste del mondo accademico.
"In effetti due errori su 80 domande mi sembrano un po' troppi".

La prova rischia l'annullamento?
"Abbiamo avviato uno screening su tutti i test di ammissione, anche quelli organizzati a livello locale dagli atenei. Ma prima di pronunciarmi voglio pensarci bene".

Come spiega che una delle domande "errate" sia già stata proposta appena due anni fa?
"Mi sto accertando anche di eventuali responsabilità in questo senso. E' certo che ci sono state imperdonabili trascuratezze. Insomma, errori imperdonabili".

E come sono andate le cose nei test programmati a livello locale?
"In queste ore, sto cercando di assumere più informazioni possibili. Ma già sappiamo che anche nei quiz somministrati a livello locale si sono verificati una serie di errori".

Cosa pensa di fare di fronte alle rimostranze degli studenti?
"Gli studenti che protestano hanno molteplici ragioni. Ci sono dei casi in cui non escludo che le prove d'esame possano essere annullate".

Quali garanzie di trasparenza dà agli studenti il meccanismo dei quiz?
"Questo sistema è affidato all'arbitrio e alla manipolazione e abbiamo dubbi sulle garanzie della segretezza".

Ci può spiegare meglio?
"Ho ricevuto un'informativa in cui mi si segnala che con il massimo dei voti a Medicina, in Italia, sono usciti sette studenti: ebbene quattro di questi sono dell'università di una città del Sud con poche decine di migliaia di abitanti. Per ottenere una simile statistica bisognerebbe che questa città avesse 60 milioni di abitanti".

Ma i ragazzi sostengono che si tratta di una lotteria.
"Non sarà più così. Nel decreto legislativo dei primi di agosto concordato assieme al ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, abbiamo stabilito che su 105 punti, 25 vengano assegnati sulla base dei risultati degli ultimi tre anni di liceo e del voto di maturità. Si tratta di punti sottratti alla pura lotteria dei quiz".

E cosa ci può dire sul tanto avversato numero chiuso programmato dalle università?
"A marzo ho inviato una lettera ai rettori invitandoli a limitarli il più possibile".

Ma gli studenti dell'Udu sostengono che sono addirittura aumentati.
"No, dai dati in mio possesso, per la prima volta il trend è in calo".

Ma rappresentano comunque un terzo dell'offerta formativa complessiva.
"Questo è sempre un problema. Perché noi in Italia, pur entro certi limiti, abbiamo bisogno di più studenti".

Che fare, allora?
"Occorre intervenire in due modi. Modificare la normativa e assegnando più risorse agli atenei"

Vuole dire che i rettori saranno accontentati?
"Le posso dire che il piano per l'assunzione di 4 mila ricercatori universitari, che dovrebbero costituire la terza fascia per l'insegnamento sta per partire. E con la prossima Finanziaria saranno sbloccati i concorsi per i professori ordinari e associati".