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Repubblica it: Napolitano: "No tagli a ricerca" Gelmini: "Elimiano solo gli sprechi"

Brunetta: "Senza polemica, non ci sono state riduzioni indiscriminate" La solidarietà degli studenti al presidente della Repubblica

24/02/2009
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la Repubblica

Il monito del capo dello Stato durante le celebrazioni per i 700 anni dell'ateneo di Perugia
"Stop a generalizzazioni liquidatorie. L'università leva di sviluppo, non disperdere talenti"

PERUGIA - Le università italiane necessitano di "valutazioni e interventi pubblici puntuali" ed è necessario rivedere alcuni tagli che, sebbene dettati da motivi di bilancio, sono risultati "indiscriminati". E' un appello critico quello giunto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che durante un discorso per le celebrazioni dei 700 anni dell'Università di Perugia invoca maggiori risorse e più attenzione per gli atenei, "leva di sviluppo". Poco dopo, da Roma, la replica del ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini: "E' nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi". Anche il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta obietta: "Senza alcuna polemica, ma non ci sono stati tagli indiscriminati, anzi, abbiamo salvato l'Italia con la manovra di luglio 2009-2011 pari a 36 miliardi di euro".
Il discorso di Napolitano. A Perugia l'attualità irrompe sulla scena. Prima, quando il capo dello Stato rivendica il suo diritto a fare richiami pubblici. E poi quando, di fronte all'aula gremita, il rappresentante degli studenti Amabile Fazio lo ringrazia per aver difeso la Costituzione "più volte in questi giorni messa in discussione con provvedimenti che minano la libertà di scelta di ciascun cittadino". Un grazie, quello degli studenti, per "non essersi piegato alla volontà di pochi".
Napolitano invita a definire le riforme per l'Università senza abbandonarsi a "generalizzazioni liquidatorie". Bisogna guardare i singoli atenei in base ai risultati e ai problemi della ricerca "con coraggio", e considerare ciò che accade nel resto d'Europa e nel mondo "può suggerire" delle soluzioni.

Il presidente è consapevole che la situazione del Paese "è di straordinaria difficoltà per via della crisi e dei pesi che l'Italia si porta, tra cui l'ingente debito pubblico", ma l'esigenza rimane comunque quella di "salvaguardare il nostro capitale umano". "La ricerca e la formazione sono la leva fondamentale per la crescita dell'economia. Questa è una verità difficilmente contestabile", argomenta il presidente della Repubblica.
Il messaggio di Napolitano è di "evitare la dispersione di talenti e risultati del nostro sistema scolastico e universitario", che troppo spesso "non sono tradotti in occasioni di lavoro e di sviluppo". La chiave di volta, secondo il capo dello Stato, è "un'accurata politica che sappia tenersi saggiamente in equilibrio tra il rigore della spesa e la necessità dell'investimento lungimirante".
La replica di Gelmini. Pronta la replica, a distanza, del ministro dell'Università: "Le preoccupazioni del presidente sono anche quelle del governo. La ricerca e l'università sono alla base dello sviluppo di un Paese, ma è altrettanto vero che in questa fase di difficoltà economica è necessario investire il denaro pubblico con attenzione e oculatezza. Per questo bisogna tutelare al massimo le tante realtà di eccellenza presenti in Italia. Tuttavia è nostro dovere amministrativo e morale eliminare gli sprechi e le spese non necessarie accumulate negli anni a causa di gestioni universitarie poco efficaci".
"Ci sono ampi margini per migliorare le modalità di spesa degli atenei e per destinare fondi alla ricerca e alle università più virtuose - prosegue il ministro - il governo con il decreto legge sull'università ha deciso di destinare più fondi alle università migliori e di creare 4000 nuovi posti da ricercatore. Ha deciso inoltre di mettere un freno al moltiplicarsi di corsi e sedi distaccate.
Il plauso degli studenti. Il rappresentante degli universitari perugini, Fazio, sottolinea come Napolitano "nonostante critiche e pressioni, sia stato un vero esempio di come i principi della Costituzione vivano realmente nelle persone che hanno vissuto lo spirito costituente". Non è stato l'unico intervento in sostegno del capo dello Stato: il movimento Sinistra Universitaria-Unione degli universitari gli ha fatto avere una "lettera di solidarietà", in difesa della carta costituzionale. "Negli articoli della nostra Costituzione - dice Tommaso Bori, coordinatore del movimento - ritroviamo il nostro essere di studenti".