Repubblica it: Precari a casa e studenti arrabbiati
Dopo le prime e variegate proteste per i tagli di 57 mila posti di lavoro Uil e Cgil aprono con manifestazioni e presidi. E i giovani della rete solidarizzano
SALVO INTRAVAIA
L'autunno caldo della scuola inizia un po' prima: a fine estate. Dopo settimane di manifestazioni locali, iniziano le proteste nazionali. In questi giorni abbiamo assistito a proteste classiche e bizzarre, dure e soft contro il taglio di 57 mila posti di lavoro nella scuola in un solo anno. Docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) si sono presentati in mutande, si sono incatenati davanti ai cancelli degli Uffici scolastici provinciali, si sono barricati sui tetti degli ex provveditorati o li hanno occupati, hanno dato vita allo sciopero della fame e hanno minacciato di gettarsi dalle finestre degli edifici dove si dispensano le supplenze. Ma solo ai più fortunati, perché 26 mila precari (docenti e Ata) che nel 2008/2009 hanno lavorato dal primo settembre sono rimasti a secco.
Ad iniziare il ciclo di manifestazioni e sit-in sindacali sarà la Uil Scuola, in piazza lunedì prossimo, 7 settembre, per una manifestazione nazionale che si svolgerà, in contemporanea, in tutte le città Italia, "nella quale - spiega il segretario generale Massimo Di Menna - verranno affrontate, dando voce direttamente ai lavoratori, tutte le tematiche connesse all'avvio dell'anno scolastico". Tre giorni dopo, giovedì 10, sarà la volta della Flc Cgil con un presidio davanti al ministero dell'Istruzione in viale Trastevere. Tutti i componenti del consiglio direttivo nazionale del sindacato guidato da Mimmo Pantaleo e quelli delle strutture di comparto presenti, insieme al centro nazionale e ad una significativa presenza di lavoratori precari, hanno annunciato che si incateneranno ai cancelli del ministero dell'Istruzione.
All'iniziativa di protesta parteciperà anche la Rete degli studenti medi, che, attraverso il suo coordinatore nazionale Luca De Zolt, ha espresso "solidarietà e vicinanza ai lavoratori e alle lavoratrici precari che in questi giorni stanno portando avanti in modi diversi la loro opposizione al piano di licenziamento di massa messo in atto dal governo". "Invece di denunciare i giornali e i giornalisti - continua De Zolt - il nostro premier dovrebbe preoccuparsi della denuncia per furto di futuro che arriverà anche quest'anno, puntuale, nei confronti di milioni di studenti e studentesse".
Nel frattempo, lunedì 14 settembre, in diverse regioni italiane riprendono le lezioni. E alcuni sindacati, come la Gilda degli insegnanti, hanno fissato proprio in coincidenza della prima campanella la loro protesta . Lunedì 14 e martedì 15 settembre il sindacato coordinato da Rino Di Meglio effettuerà un presidio di protesta in piazza San Marco a Roma "per esprimere piena solidarietà ai precari". "Pur giudicando positivi gli interventi di alcune Regioni - fa sapere la Gilda - riteniamo che la soluzione al problema del precariato sia ben lontana.
"Anche perché - spiegano dalla Gilda - i tagli decisi dal governo saranno spalmati su tre anni e quelli che colpiranno quest'anno la scuola rappresentano, quindi, solo il primo di tre pesantissimi round". Per il mese di ottobre sono, inoltre, già previsti due scioperi: il primo, il 9 ottobre, è stato organizzato dall'Unicobas guidato da Stefano d'Errico; Cub, Cobas e SdL hanno proclamato per il 23, dello stesso mese, lo sciopero generale di tutte le categorie di lavoratori pubblici e privati. E la scuola è tra i motivi prioritari contenuti nella piattaforma di protesta.