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Repubblica it-Pubblico impiego, sindacati uniti verso lo sciopero

Se il governo non convocherà le tre confederazioni, come atteso da tempo, il 21 maggio gli statali si fermeranno in tutta Italia Pubblico impiego, sindacati uniti verso lo sciopero Epifani: "Si ...

09/04/2004
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la Repubblica

Se il governo non convocherà le tre confederazioni, come atteso da tempo, il 21 maggio gli statali si fermeranno in tutta Italia
Pubblico impiego, sindacati uniti verso lo sciopero
Epifani: "Si negano le risorse per rinnovare i contratti"

Pezzotta, Epifani e Angeletti
ROMA - I sindacati aspettano, da tempo, una convocazione da parte del governo. Ma l'esecutivo tace e almeno al momento, sembra non avere alcuna intenzione di discutere del documento sullo sviluppo scritto e firmato congiuntamente da Cgil, Cisl e Uil. In attesa di una chiamata da Palazzo Chigi si inasprisce il confronto sul pubblico impiego. "E' veramente inaccettabile che ci siano categorie di lavoratori pubblici che non hanno un contratto dopo oltre due anni e che non si riesca a far partire la nuova tornata contrattuale", accusa il segretario confederale della Uil, Antonio Foccillo.

I sindacati chiedono l'avvio della nuova stagione contrattuale (che interessa il rinnovo del biennio economico 2004-2005) con aumenti retributivi pari all'8% contro il 3,5% previsto dal governo. Rivendicano inoltre la definitiva chiusura dei contratti del passato biennio, 2002-2003.

Il 29 aprile, a Roma, Cgil, Cisl e Uil convocheranno un'assemblea dei delegati e in assenza di risposte dal governo, sarà proclamato lo sciopero. "Penso che il pubblico impiego non potrà stare fermo se non ci saranno novità - ha detto il segretario generale della Cigl Guglielmo Epifani - si negano le risorse per
rinnovare i contratti su tutto, dalla sanità alla scuola. In assenza di una risposta credo che la mobilitazione sarà totale".

Guglielmo Epifani commenta anche i dati sui salari diffusi dalla Banca d'Italia. Dati che "confermano quello che diciamo - ha detto Epifani -. C'è una parte del Paese che si sta impoverendo, sono i pensionati e i lavoratori, mentre aumentano i redditi dei lavoratori autonomi, come risultato di una scelta del governo". Secondo il leader della Cgil è tempo che "con prezzi e tariffe, fisco e rinnovi contrattuali, si restituisca potere d'acquisto" ai lavoratori.
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