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Repubblica it: Statali, i sindacati: "Subito 101 euro"

Cgil, Cisl e Uil all'esecutivo "Definiamo la partita del biennio, poi discutiamo il resto"

21/05/2007
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la Repubblica

Cgil, Cisl e Uil all'esecutivo "Definiamo la partita del biennio, poi discutiamo il resto"
Il premier esorta alla collaborazione: "Non concentratevi sull'aspetto finanziario"

Prodi: "Siamo pronti ma serve la riforma"

Romano Prodi

ROMA - "Chiudiamo la partita del biennio, e poi saremo pronti a discutere su tutti gli aspetti della riforma della pubblica amministrazione". Parla chiaramente Guglielmo Epifani, così come gli altri due segretari confederali, Raffaele Bonanni della Cisl ("Aspettiamo l'ok al contratto da 18 mesi, chiudiamo la partita e ascolteremo le proposte del governo") e Luigi Angeletti della Uil ("Su queste cifre avevamo già siglato un'intesa il 5 aprile, le quantità erano definite"). E' la replica alle parole del ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais che ha anticipato l'intenzione del governo di stanziare le risorse per garantire un aumento pari a 101 euro al mese in busta paga ma avendo in contropartita un rinnovo di contratto ogni tre anni invece che due. Distanze dunque più grandi di quanto sembrava, tanto che Epifani rimbrotta il ministro della Funzione Pubblica: "Parla troppo, anticipando cose che neanche ci sono".

Secondo il ministro i prossimi rinnovi dovranno avere cadenza triennale e non più biennale il che accadrà, spiega Nicolais, non per il biennio sul quale si sta discutendo (2006-2007) ma per il prossimo rinnovo (2008-2009-2010). "Lavoriamo a un contratto che chiuda un'epoca e ne apra un'altra, che migliori le performance, premi i meriti e penalizzi i demeriti. Spero che questo scongiuri lo sciopero del primo giugno" ha detto il ministro. Mercoledì, governo e sindacati si ritroveranno al tavolo delle trattative.

E ai sindacati risponde Romano Prodi, che chiede "grande collaborazione" ed esorta a "non concentrarsi solo sull'aspetto finanziario", ma "su questo grande sforzo di riorganizzazione comune" perché "c'è spazio per una convenienza e per un grande interesse comune, e il governo è pronto a coglierlo".