Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica it: Università, in arrivo nuovi tagli I rettori bocciano la Finanziaria

Repubblica it: Università, in arrivo nuovi tagli I rettori bocciano la Finanziaria

La Crui: "Gli atenei rischiano di non poter pagare neppure le retribuzioni" Se il Governo non fa dietrofront saranno possibili azioni di protesta

25/09/2008
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

ROMA - La casse delle università italiane rischiano di andare in rosso. A lanciare l'allarme è la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) che in una nota, approvata all'unanimità, ha duramente criticato la nuova Finanziaria presentata dal Governo.
Nel documento, indirizzato al ministro Maria Stella Gelmini, i rettori hanno ricordato che i nostri atenei "sono strangolati e rischiano di non poter pagare neppure le retribuzioni del personale". Pur ribadendo "l'incondizionato impegno a operare per il rinnovamento e la riqualificazione funzionale di aspetti centrali della vita universitaria" la conferenza dei rettori ha però pesantemente contestato l'operato del Governo.
Nel mirino "dopo le misure previste dalla manovra triennale approvata dal Parlamento prima della pausa estiva" sono soprattutto le nuove misure della legge Finanziaria "che prevede per il 2010 una diminuzione del Fondo di finanziamento delle università addirittura di 700 milioni (più del 10% dell'attuale Fondo) e tagli drastici per le università non statali. Non è più sopportabile - proseguono - l'azzeramento dei finanziamenti per l'edilizia universitaria che impedisce sia l'avvio di nuove realizzazioni, funzionali alla didattica e alla ricerca, sia - concludono - la semplice manutenzione delle strutture esistenti".
Una bocciatura senza appello che potrebbe provocare anche clamorose manifestazioni di protesta: "Deve essere sin d'ora chiaro - avvisano i rettori - che in assenza di provvedimenti adeguati, operativi entro il 2009, non ci resterà che trarre le uniche conseguenze possibili e coerenti con le loro responsabilità di fronte ai rispettivi atenei e al Paese. Il tempo a disposizione è brevissimo".