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Repubblica : L´adunata dei rettori del Sud "Non colpite l´Italia debole"

Palermo, incursione degli studenti durante il convegno sugli atenei

07/11/2008
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la Repubblica

Appello al governo e al presidente Napolitano: no a pregiudizi e esclusioni
ANTONIO FRASCHILLA

PALERMO - I rettori delle università del Sud hanno paura. Temono che i tagli ai finanziamenti alla fine penalizzino proprio gli atenei del Mezzogiorno, e per questo invocano l´intervento del capo dello Stato.
Ieri a Palermo si è costituito un vero asse dei rettori delle regioni meridionali, dalla Sicilia alla Campania. Riuniti a Palazzo dei Normanni, hanno lanciato un appello al governo nazionale e al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «per salvare gli atenei che vivono già in territori difficili e depressi». L´occasione è stata un dibattito, organizzato all´interno delle "Giornate dell´economia" e moderato da Giovanni Minoli, al quale hanno partecipato il rettore dell´università di Palermo, Roberto Lagalla, della «Kore» di Enna, Salvo Andò, dell´università di Messina, Francesco Tomasello, della seconda università di Napoli, Francesco Rossi e dell´università «Mediterranea» di Reggio Calabria, Massimo Giovannini. La protesta degli studenti ha comunque fatto irruzione per qualche minuto anche tra i rettori, quando alcuni giovani del comitato "Assemblea no Gelmini" hanno appeso uno striscione sul tavolo della conferenza con su scritto «fuori le aziende dall´università».
I rettori hanno poi lanciato il loro attacco ai tagli. «La Sicilia e il Meridione - ha detto il neo rettore Lagalla - intendono concorrere allo sviluppo del territorio e alla qualità della formazione, ma a patto che non ci siano pregiudizi e accordi volti ad escluderle. Bisogna salvaguardare il presidio democratico e culturale che le università del Sud rappresentano; sappiamo però questo non deve essere un alibi, perché bisogna competere su processi virtuosi». Il rettore della "Kore" di Enna, l´ex ministro socialista Andò, ha rivolto un appello al capo dello Stato come garante della coesione nazionale «contro le discriminazioni delle università meridionali». Andò chiede la costituzione di un asse degli atenei del Sud: «Propongo ai colleghi del Mezzogiorno un più stretto raccordo perché si evitino repliche di offerta formativa a pochi chilometri di distanza, i corsi specialistici abbiano davvero un valore aggiunto e perché il sistema della formazione sia promosso in maniera unitaria a livello internazionale».
L´incontro è stato interrotto da circa 50 studenti, che da due settimane manifestano come in tutti gli atenei italiani contro la riforma del ministro dell´Istruzione Maria Stella Gelmini. I ragazzi hanno fatto irruzione nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, e Minoli ha dato la parola ad un rappresentante: «Siamo contrari alla privatizzazione del sapere e alla trasformazione degli atenei in fondazioni private».

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