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Repubblica: La Maturità al tempo dei tagli "La scuola pubblica è alla fame"

«No ai tagli, no ai bavagli», «Più cultura, meno paura»: questi i messaggi scritti dagli insegnanti precari che alla fine della prima prova dell´esame di Stato, martedì mattina, saranno distribuiti agli studenti

20/06/2010
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la Repubblica

La maturità al tempo dei tagli. Sono oltre cinquemila gli studenti che martedì andranno alla Grande Prova, mentre docenti e sindacati salgono sulle barricate contro la manovra del governo e contro la riforma Gelmini, e chiedono agli studenti di «continuare a lottare». «No ai tagli, no ai bavagli», «Più cultura, meno paura»: questi i messaggi scritti dagli insegnanti precari che alla fine della prima prova dell´esame di Stato, martedì mattina, saranno distribuiti agli studenti

di ILARIA VENTURI

«NO ai tagli, no ai bavagli». Ma anche «più cultura, meno paura» e «Più scuola, più futuro»: messaggi scritti dagli insegnanti precari che alla fine della prima prova dell´esame di Stato, martedì mattina, saranno distribuiti agli studenti. Adesivi per non dimenticare i tagli alla scuola pubblica. «Un viatico, un piccolo pensiero per chiedere a chi sta terminando gli studi superiori di continuare a lottare a difesa della scuola pubblica», dice Sandra Soster, segretaria provinciale della Flc-Cgil, il sindacato che promuove l´iniziativa nei licei e negli istituti.
Raffaella Morsia, segretaria regionale, aggiunge: «I diritti non vanno in vacanza, nemmeno quello all´istruzione. Consegneremo gli adesivi proprio agli studenti che finiscono un ciclo di studi e ai quali viene rubato il futuro».
La Maturità al tempo di tagli alla scuola e agli insegnanti. E di ammissioni più severe all´esame. Ancora due notti e comincerà anche per gli studenti bolognesi la Grande Prova, con lo scritto di italiano. Il clima tra studenti è tranquillo: il tam tam via Internet sulle prove che usciranno, la bufala dei temi in arrivo dall´Australia, i consigli degli esperti. «I prof sono ottimi, ci vediamo con loro, soprattutto per greco, storia e filosofia, per ripassare a scuola e studiamo a casa in piccoli gruppi», dice Davide Di Noi, maturando al classico Minghetti e presidente della Consulta studentesca di Bologna. «Agitato? No. Forse lo sarò martedì mattina quando entrerò in classe».
I presidi hanno ricevuto i soldi per pagare i commissari esterni d´esame, anche se, fa notare Domenico Altamura del liceo Righi, mancano quelli per i commissari delle scuole paritarie. «Richiederò i soldi al ministero, anticipi non se ne fanno più», dice. L´edizione Maturità 2010 a Bologna sarà scossa, fuori dalle aule di licei e istituti cittadini, dalle proteste dei sindacati contro la sforbiciata agli organici e la manovra finanziaria che «bastona», tuona a Flc-Cgil, i docenti in stipendi e pensioni. «Io sono insegnante alle superiori e andrò in pensione con 120 euro in meno», testimonia Sandra Soster. In Regione è partita la staffetta dello sciopero della fame in piazza di docenti e amministratori locali: niente cibo per 24 ore, «perché la scuola è alla fame».
Un´iniziativa già avviata a Piacenza, Ravenna e Ferrara che nelle prossime settimane si porterà a Modena, Parma e Forlì. Tutto in vista dello sciopero generale contro la manovra e della manifestazione regionale a Bologna il 25 giugno che vedrà una massiccia presenza della scuola, assicura Mauro Montagnani, della segreteria regionale Flc.