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REPUBBLICA-La scuola infinita dei bimbi d'Italia hanno il record dei compiti a casa

nostra è una situazione anomala rispetto all'Europa, dove vige il tempo pieno. Per questo si moltiplicano le ore di studio La scuola infinita dei bimbi d'Italia hanno il record dei compiti a casa ...

07/10/2003
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la Repubblica

nostra è una situazione anomala rispetto all'Europa, dove vige il tempo pieno. Per questo si moltiplicano le ore di studio
La scuola infinita dei bimbi d'Italia hanno il record dei compiti a casa
Gli studenti americani sono quelli che ne fanno meno

Nelle elementari servono per rafforzare i primi processi dell'apprendimento
La linea educativa non si sposta, nonostante le discussioni: bisogna insegnare il rigore
MARINA CAVALLIERI

ROMA - Gli studenti americani sono quelli che ne fanno meno, gli italiani invece sono in testa alle classifiche per essere troppo sotto pressione, il doppio dei loro colleghi statunitensi. Compiti a casa: odiati dai ragazzi, visti in modo ambivalente dai genitori, difesi ad oltranza dai professori, ovunque sono un problema.
Negli Stati Uniti recentemente è nata una polemica a colpi di statistiche. Uno studio, pubblicato della Brookings Institution, scrive "Usa Today", ha rivelato che gli adolescenti americani studiano poco a casa, raramente più di un'ora al giorno. Una risposta indiretta alla stampa americana che aveva più volte preso le difese degli studenti che si dicono oberati dai troppi compiti. "Coloro che denunciano l'eccessivo peso dei compiti a casa deve dimostrarlo", ha detto Tom Loveless, direttore del Brown Center, uno dei centri che ha partecipato all'inchiesta, "prima di chiedere ai politici di ordinare una diminuzione del lavoro a casa". Compiti sì o no, la questione è scoppiata più volte anche in Inghilterra, in Italia il conflitto esiste da tempo ma è più strisciante. È del 1962 la prima circolare ministeriale che invita gli insegnanti a non dare compiti a casa nel week end. Il suggerimento rivela il futuro scontro tra famiglie e scuola, nell'epoca del nascente benessere i compiti a casa iniziavano ad essere un ostacolo ai primi fine settimana edonistici. "Oggi i compiti sono sentiti come un'interruzione dell'escalation consumista del tempo libero", dice Clotilde Pontecorvo, psicopedagoga. "A volte anche i genitori sono ostili perché non lasciano volentieri i ragazzi soli a casa, neanche i più grandi, preferiscono pensare i figli impegnati nelle attività sportive, si sentono più tranquilli perché in questo modo i ragazzi sono più controllati". Nel corso degli anni il carico dei compiti per gli studenti italiani è progressivamente diminuito, nel caso delle elementari e medie è stato complice il tempo lungo, per tutti gli altri semplicemente si è abbassato il livello di studio. Rispetto quarant'anni fa le ore a casa si sono quasi dimezzate.
"In Italia c'è una tradizione di abbondanti compiti, ma è una situazione anomala rispetto all'Europa, tutto nasce dalla mancanza del tempo lungo che negli altri paesi invece è molto più diffuso", dice Raffaele Iosa, ispettore del ministero della Pubblica istruzione. "In America vige il modello impostato sulla creatività. Da noi c'è il metodo che a scuola si ascolta l'insegnante, si studia a casa e poi il giorno dopo s'interroga, ma questo schema sta dimostrando le sue crepe". Crepe o no, la linea della scuola italiana è di continuare a dare compiti e non demordere. "I compiti soprattutto nelle elementari servono come rinforzo dei processi di apprendimento, a sviluppare degli automatismi", spiega Benedetto Vertecchi, pedagogista. E, dicono molti esperti, aiuta la relazione genitori-figli. "Anche noi affronteremo nelle prossime settimane la questione", dice Lucia Rossi dell'Age, associazione genitori italiani, "ma non siamo per il disimpegno".