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Repubblica: "La scuola va rinnovata, senza scontri"

Napolitano: attenti a ridurre le spese. La Gelmini frena: no alla bocciatura con una materia

30/09/2008
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la Repubblica

"L´obiettivo del risparmio non può prevalere su tutto, e occorre cautela nei tempi"
"Non si può ripartire da zero ogni volta che cambia il quadro politico"

LUCIANO NIGRO

ROMA - «Non si può ripartire da zero ogni volta che cambia il quadro politico. E nella scuola l´obbiettivo di una minor spesa non può prevalere su tutti gli altri, ma va formulato con grande attenzione nei contenuti e nei tempi, in un clima di dialogo». E´ un richiamo forte al governo e a tutto il mondo politico quello del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano all´inaugurazione ufficiale dell´anno scolastico in Quirinale. In un momento in cui cattedre, maestre e bambini stanno per diventare campo di battaglia e laboratorio di violenti strappi ministeriali e altrettanto dure reazioni sindacali, il Capo dello Stato striglia i contendenti: «Tutti compiano uno sforzo per evitare contrapposizioni pericolose». Cambiare è necessario, dice Napolitano: «Non sono sostenibili posizioni di pura difesa dell´esistente, servono scelte coraggiose di rinnovamento». Però, appunto, senza fare tabula rasa dopo ogni elezione. Un punto di partenza c´è, per il Presidente, «il quaderno bianco sulla scuola». Un documento, ricordiamo, del governo Prodi che porta le firme di Tommaso Padoa-Schioppa e Giuseppe Fioroni. E anche i risparmi sono necessari, ma con cautela e senza farne un totem al quale sacrificare una delle più preziose istituzioni del paese.
Davanti al capo dello Stato, nel cortile d´onore, il ministro Mariastella Gelmini, mezzo governo, il presidente della Camera Gianfranco Fini, ma soprattutto 2650 bambini e adolescenti con la maglietta «Tutti a scuola 2008» e la citazione all´articolo 34 della Costituzione: "La scuola è aperta a tutti". Vengono da tutta Italia: i ragazzi da 110 e lode, le scolaresche di Catania che sono scese in piazza contro la mafia, quelle di Castelvolturno dove la camorra compie le stragi e di Tor Bella Monaca dove maestre e famiglie hanno ricostruito le aule devastate dai bulli. Sul palco, a cantare l´inno nazionale, ci sono anche 21 bambini dell´istituto Iqbal Masih del Casilino, occupato da mamme, papà e insegnanti anti-Gelmini, e anti-maestro unico.
Nessuno protesta, oggi. «Non è questa l´occasione» dice Attilio Di Lanza, il direttore del coro che al termine della cerimonia saluta il contestato ministro dell´Istruzione. Incontrerà genitori e prof ribelli, il ministro? «Non ho nessuna contrarietà a farlo», risponde lei. Elegante nel suo tailleur, la Gelmini, imitando l´esempio del capo dello Stato, durante la festa indossa il cappellino rosso prestato da uno studente. Parte anch´esso della "divisa" degli studenti un po´ infreddoliti che affollano il cortile del Quirinale. Un´idea per il grembiule che verrà? Sorride, la Gelmini: «E´ un bel colpo d´occhio vedere questi ragazzi tutti con la stessa maglietta e la frase della Costituzione». Costituzione, che, annuncia, diventerà una nuova materia di studio come la «cittadinanza». Nel pomeriggio, invece, dopo aver attaccato «l´ostruzionismo dell´opposizione» si era corretta sull´ipotesi di far ripetere l´anno ai ragazzi dell´obbligo anche con un solo voto negativo: «La bocciatura con un´insufficienza esiste già nella scuola primaria, ma se il Parlamento, come sembra, vuole presentare emendamenti, ha facoltà di farlo». E l´appello del capo dello Stato? L´invito a non far prevalere i tagli sul resto? «Parole assolutamente condivisibili ? risponde - mi è piaciuto il richiamo al confronto e condivido l´idea di non ricominciare sempre daccapo: non a caso sulle scuole professionali e tecniche stiamo capitalizzando il lavoro del governo precedente». Oggi è festa. Le barricate domani.