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Repubblica-Libri a rate contro il caro-scuola

Le famiglie trovano nuovi metodi per attutire l'impatto dei prezzi. Ed è comunque guerra di cifre sugli aumenti Libri a rate contro il caro-scuola Si paga in 12 mesi: soldi in prestito da Post...

14/09/2005
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la Repubblica

Le famiglie trovano nuovi metodi per attutire l'impatto dei prezzi. Ed è comunque guerra di cifre sugli aumenti
Libri a rate contro il caro-scuola
Si paga in 12 mesi: soldi in prestito da Poste e società di credito

CRISTINA ZAGARIA

ROMA - Basta una firma e la "stangata" dei libri a settembre si spalma in comode rate di dodici mesi. Per sopravvivere al caro-libri i genitori ricorrono ai prestiti con le finanziarie. Anche le Poste hanno studiato un finanziamento ad hoc: in una settimana sono stati firmati mille contratti. È l'ultimo volto del carovita. L'idea dei testi scolastici "a rate" è dei librai. "Molte famiglie, con due o tre figli, non si possono permettere una spesa di 1000-1500 euro, tutta insieme - dice Ornella Starace della libreria Eta Beta di Bari - Da quest'anno perciò offriamo il pagamento in 12 rate a partire da un minimo di spesa di 250 euro. Anche con prestiti a tasso zero". È un modo, spiega Ornella "per contrastare la concorrenza degli ipermercati. Ai grandi magazzini vendono i libri a prezzi più bassi di quelli a cui noi li compriamo. Poi magari non assicurano la fornitura a tutti, ma la gente si lascia incantare". Così la famiglia di Nicola Occhinegro, di Bari, tre figli, Luigi, 7 anni, Sara (11) e Laura (16), e un solo stipendio da 1.100 euro è ricorsa al finanziamento. Nicola, 45 anni, dipendente di uno studio medico, ha fatto i conti e dovrebbe spendere ("se tutto va bene") poco più di 800 euro e con il suo stipendio non ce la fa. "Un tempo si compravano gli appartamenti a rate, non i libri per mandare i figli a scuola".
Il corredo di libri per una famiglia italiana costa: 280 euro per la prima media, 108 per la seconda, 124 per la terza. Questo almeno è il tetto massimo stabilito dal Ministero. Ma negli elenchi che distribuiscono le scuole, accanto ai libri "obbligatori", c'è una lunga lista di libri "consigliati" che i professori pretendono e che fanno lievitare la spesa fino a 350 euro. Il prezzo più alto lo pagano i genitori degli studenti che si iscrivono al liceo classico (un vocabolario di greco costa oltre 100 euro). Dai 500-600 euro di un quarto ginnasio, si scende ai 450 per un primo liceo Scientifico, 350 all'Artistico, fino ai 250 per il Professionale.
La spesa si dovrebbe dimezzare, o quasi, rivolgendosi al mercato dell'usato. Business ormai non più solo delle bancarelle studentesche. "Il cliente - dice Paolo Milli, direttore della Melbook Store di Firenze - ci mostra la lista dei libri della scuola e ci chiede quanti di questi, già usati, sono disponibili. Se all'appello ne manca qualcuno, allora si rivolge al nuovo". A Bari ci sono librerie che accettano i libri usati in conto vendita e dai clienti affezionati pagamenti in piccole quote ogni fine mese. A Napoli, la confederazione degli studenti ha creato un mercatino on line dell'usato (eurostudent.it). Ma i genitori sono scettici. "Trovare i libri usati è praticamente impossibile, perché gli editori cambino edizione ogni anno" si lamenta Barbara Natali, di Bologna che quest'anno iscrive Giulia in II media. "Gli editori stanno lentamente distruggendo il mercato dell'usato - conferma Andrea Nanni dell'omonima libreria nel capoluogo emiliano - se, fino a quattro anni fa, su 15 volumi almeno 13 potevano essere riciclati, ora è possibile farlo solo per 4 o 5 testi".
I genitori si "indebitano" e i librai lamentano un guadagno minimo del 12-13%. Intanto, proprio ieri, Altroconsumo ha depositato un ricorso al Tar della Lombardia per lo sforamento dei tetti di spesa nelle adozioni dei libri scolastici. Il ricorso parte da un'inchiesta in otto città (Bari, Bologna, Cagliari, Milano, Napoli, Palermo, Roma e Torino): su 600 classi medie esaminate, il 44% delle prime, il 67% delle seconde e il 38% delle terze sforano i tetti fissati dal ministero. Anche se i dati forniti da Alessandro Musumeci, direttore dei sistemi informatici del ministero sono completamente diversi. Musumeci in un dibattito su Radio1 ha parlato di un monitoraggio su 80.139 classi in 6.149 secondarie (su totale circa 11.000 istituti da elementari a superiori), secondo cui, chi sfora i tetti di spesa di più del 10% sono il 21,77% delle scuole medie secondarie. Per Federico Enriques, amministratore delegato della Zanichelli, l'indagine di Altroconsumo contiene due equivoci. "Il primo è che circa la metà delle scuole concentra nel primo anno l'acquisto dei testi per il triennio. Il secondo: si fa confusione fra l'aumento del prezzo dei libri, da un anno all'altro, e la spesa in una determinata classe". Sulla linea del Miur il presidente del gruppo editoria scolastica dell'Associazione italiana editori, Aie, Michele Lessona: "sul 96% delle scuole medie inferiori italiane rilevate, il 70% è al di sotto dei parametri fissati dal Ministero". Lessona è sereno. "Gli aumenti non superano il tasso d'inflazione, siamo intorno, all'1,7% in più". Ma l'Aie annuncia anche un ricorso al Tar contro il Ministero, per i libri delle scuole primarie: "Questi testi li paga lo Stato, peccato che i prezzi siano fermi al 2002, nonostante accordi precisi. In Italia la spesa per l'istruzione e i libri rimane la cenerentola dei consumi".