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Repubblica-Manzoni? Si studia col videogame

Trenta scuole superiori inserite nella sperimentazione voluta dalla Moratti. I docenti: "Uno stimolo in più per i ragazzi" Manzoni? Si studia col videogame Al via in Puglia un progetto ...

24/08/2005
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la Repubblica

Trenta scuole superiori inserite nella sperimentazione voluta dalla Moratti. I docenti: "Uno stimolo in più per i ragazzi"
Manzoni? Si studia col videogame
Al via in Puglia un progetto pilota per la matematica e l'italiano
"Utilizzeremo simulazioni interattive che prevedono anche una serie di test che serviranno per le valutazioni"
ANNA GRITTANI


Matematica e italiano? Meglio giocare. Per aiutare i ragazzi di prima e seconda superiore a digerire teoremi e grammatica, arriva il videogame. La rivoluzione della didattica sbarca in Puglia già a settembre con una sperimentazione: il videogioco sale in cattedra e si trasforma in strumento per imparare matematica e italiano. Comprensibile la teoria di fondo: se il triangolo costruito sull'ipotenusa diventa un videogioco nel quale compare un Pitagora virtuale con colleghi del calibro di Euclide e Talete, mentre figure piane e rette parallele si animano come cartoon, la matematica è tutta un'altra cosa. Più difficile immaginare un trapassato prossimo trasformato in un puzzle virtuale o magari in una caccia al tesoro, alla ricerca del tempo giusto. Ma si può. Anzi, si deve. Motivo: le carenze in italiano e in matematica accertati nell'ultima indagine dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, soprattutto in prima superiore.
Lo conferma il direttore regionale dell'Istruzione, Giuseppe Fiori: "La carenza riguarda in particolare Sicilia e Sardegna, ma anche le altre regioni del Sud". E di fatto questa sperimentazione, avviata dal governo con uno stanziamento di 15 milioni di euro, coinvolgerà nel prossimo anno scolastico 200 istituti di otto regioni (oltre alla Puglia, anche Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Sardegna e Sicilia), per un totale di quattromila studenti. Lo scopo è affiancare nuove metodologie a quelle tradizionali. Agli istituti in realtà premono altre emergenze, come catturare l'interesse degli studenti e interrompere la piaga della dispersione. La macchina organizzativa è stata avviata dalla Direzione scolastica regionale. Che ha messo a capo del progetto un docente esperto in tecnologie didattiche, Vincenzo Melilli: "In Puglia - dice - potrebbero essere coinvolte una trentina di scuole, tre sezioni per ciascun istituto". Le domande di partecipazione scadono il 15 ottobre. Le scuole ritenute idonee riceveranno computer portatili per i docenti e lavagne elettroniche per gli studenti e potranno accedere alla cosiddetta Libreria virtuale nazionale dalla quale è possibile prendere i cosiddetti "learning object". Ovvero - spiega Melilli - "oggetti didattici contenenti simulazioni interattive e test di valutazione". In pratica, i videogiochi.
E i prof come l'hanno presa? Francesco Maiorano, docente di matematica all'istituto barese "Romanazzi", non ha dubbi: "Queste metodologie servono a stimolare l'attenzione e quindi l'apprendimento di una disciplina come la matematica". Più difficile immaginare la reazione di un docente di italiano: "Le nuove generazioni - spiega la professoressa Renata De Feo - hanno bisogno di queste strategie. Va bene anche il videogame, purché i capisaldi della letteratura non vengano sminuiti".