Iscriviti alla FLC CGIL

Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Repubblica-Medie, via dai programmi la teoria dell'evoluzione

Repubblica-Medie, via dai programmi la teoria dell'evoluzione

LA RIFORMA Sulla Gazzetta Ufficiale il primo decreto attuativo Medie, via dai programmi la teoria dell'evoluzione ...

05/03/2004
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

LA RIFORMA
Sulla Gazzetta Ufficiale il primo decreto attuativo
Medie, via dai programmi la teoria dell'evoluzione


ROMA - Darwin addio. Dai programmi di studio per le medie che accompagnano il primo decreto attuativo della riforma Moratti è scomparsa l'evoluzione degli esseri viventi. Lo annuncia l'Uffico studi della Uil che ha analizzato i nuovi programmi. Anche la geografia cambia: "Viene studiata a balzi: prima l'Europa, poi l'Italia, infine il mondo".
"Mezzo milioni di ragazzi - afferma il segretario nazionale della Uil Massimo Di Menna - rischia di non conoscere la storia romana, perché in questa fase di transizione tra vecchi e nuovi programmi, gli studenti che frequentano la quinta elementare e passeranno alla prima media il prossimo anno, non studieranno la storia romana".
Ma non è l'unico punto oscuro del primo passo della nuova riforma, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale due giorni fa. I nuovi programmi, infatti, tagliano da tre ore a un'ora e mezza a settimana la prima lingua straniera alla scuola media. E addirittura diminuiscono di due ore le lezioni di applicazione tecniche.
Eppure per pubblicizzare la riforma il ministero dell'Istruzione non ha badato a spese. Secondo un'indagine di Legambiente, il costo degli opuscoli messi in circolazione ha superato i venti milioni di euro. E tra questi 13 milioni e 200 mila euro per l'agenda "una scuola per crescere" destinata agli insegnanti, regalo poco gradito a decine di migliaia di professori che l'hanno rispedito al mittente.
"Gli oltre 20 milioni di euro spesi per propagandare la legge Moratti - commenta il segretario nazionale della Cgil scuola Enrico Panini - rappresentano solo una parte dei soldi spesi per magnificare il provvedimento. Non compaiono, infatti, gli importi utilizzati per gare, spot tv e radiofonici. Alla fine sono le che pagano questa pubblicità, dovendo sopperire con risorse proprie alle esigenze del funzionamento delle scuole che non è più garantito dal ministero".
Intanto si segnalano nuovi scioperi nella scuola, il 12 e il 29 marzo.
"Il primo - comunica una nota ministeriale - è stato proclamato dalla Cub scuola (che aderisce allo sciopero generale indetto per il 12 marzo dai sindacati Cub e Usi). Il secondo è stato indetto dalla Gilda per il 29 marzo e interessa il personale docente delle scuole di ogni ordine e grado".
(ma.re.)


FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI