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Repubblica-Milano, bufera nel centrosinistra "Da ipocriti chiudere quelle classi"

Polemiche dopo il provvedimento del Comune per motivi igienici. Il direttore della scuola: ora una soluzione Milano, bufera nel centrosinistra "Da ipocriti chiudere quelle classi" Il cardinale ...

09/09/2005
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la Repubblica

Polemiche dopo il provvedimento del Comune per motivi igienici. Il direttore della scuola: ora una soluzione
Milano, bufera nel centrosinistra "Da ipocriti chiudere quelle classi"
Il cardinale Tettamanzi: non cancelliamo il dialogo

Ancora accuse da Verdi e Ds "Così il confronto rischia di fermarsi" Presto un piano d'azione con il ministro Moratti per risolvere il caso
ALESSIA GALLIONE

MILANO - Adesso chiedono di non essere abbandonati, di non essere "sbattuti in mezzo a una strada da un giorno all'altro, dopo che ci avevano dato una speranza". E lanciano un appello al sindaco e alla città: "Dateci il tempo per cercare un'altra soluzione, per trovare un'altra sede", dice Ali Sharif, il direttore della scuola araba di via Quaranta che il Comune ha chiuso dichiarandola inagibile, senza i requisiti igienici e strutturali per ospitare i 500 bambini, soprattutto egiziani, che la frequentano. Una chiusura comunicata a pochi giorni dall'inizio delle lezioni. Con una lettera che ha fatto precipitare nell'incertezza le famiglie "che non accetteranno di andare in una scuola statale", spiega Sharif. Poche righe per decretare che lì, in quell'edificio industriale alla periferia della città, non potrà aprire nessuna scuola. Neanche quella straniera, che la comunità aveva chiesto di organizzare in attesa di presentare al ministero la domanda di parità. E il caso di via Quaranta torna a far esplodere le polemiche.
Difficile trovare una soluzione. Difficile farlo ora, che sembra essere troppo tardi. Lo afferma anche il cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi, intervenendo all'apertura dell'anno pastorale: "Su problemi come quello della scuola islamica, che non nasce oggi, arriviamo sempre troppo tardi. Decidere sull'emergenza non è la cosa migliore". Parla di integrazione, il cardinale: "Si tratta del diritto di ogni essere umano a una educazione rispettosa delle identità, del luogo, dell'ambiente, della legalità del paese". E, più in generale, della necessità di un dialogo con le altre culture e religioni: "Tutti siamo alla pari, ma la convivenza nella multiculturalità si fonda sulle identità. Cancellare il dialogo vuol dire cancellare l'identità".
È diventata un'emergenza, via Quaranta. Una storia che sembra ancora non avere una fine. Se ne sta occupando anche il prefetto Bruno Ferrante, che ha fissato un calendario di incontri con i protagonisti di questa vicenda per cercare una via d'uscita non facile. Ha iniziato con l'assessore comunale all'Educazione, il forzista Bruno Simini, che ha portato il caso anche al ministero dell'Istruzione e dell'Interno e che ora, dopo aver offerto una sede alla scuola è accusato dal centrosinistra di "aver fatto marcia indietro" sotto la pressione dei veti politici. Ha continuato ieri con il direttore scolastico regionale Mario Dutto, che non ha dubbi: "Una scuola senza alcun tipo di riconoscimento non può esistere". E quella araba non ne ha: "Ognuno ha il diritto di aprire una scuola paritaria, ma ci sono procedure e requisiti da rispettare. Non possiamo riconoscere una realtà che è più simile a una degli anni Cinquanta". E i 500 bambini? "La scuola statale - risponde Dutto - è pronta ad accogliere tutti e aperta al dialogo". Per questo, nei prossimi giorni, il direttore dovrà studiare un piano di azione con il ministro Letizia Moratti.
E via Quaranta diventa pure un caso politico. Anche all'interno del centrosinistra. Dicono no alla chiusura Livia Turco e Andrea Ranieri, responsabili rispettivamente per il welfare e la scuola dei Ds, preoccupati "per le posizioni di politici di entrambi gli schieramenti". "Bloccare la scuola - affermano - fa arretrare il confronto che era iniziato e rischia di rigettare nella clandestinità questa esperienza". E se per Pierluigi Mantini (Margherita) quella scuola va chiusa "finché non ci sono le condizioni per la parità", il collega di partito Nando Dalla Chiesa parla di "provvedimento coatto dettato dall'ipocrisia e dalla paura". Il Verde Fiorello Cortiana accusa: "La chiusura per motivi igienici è un paradosso ipocrita per mettere fine agli imbarazzi dell'amministrazione". Soddisfatto il centrodestra: da Fi che aveva già dichiarato la necessità di "mettere fine all'illegalità" a An che parla di una "scuola clandestina, irregolare e fuori da ogni controllo".