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Repubblica-Milano-È scontro sulla scuola islamica

L'assessore Simini: qualcuno doveva affrontare il problema di via Quaranta. Non potevamo mandare i carabinieri È scontro sulla scuola islamica Oggi in Consiglio si discuterà della s...

12/07/2004
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la Repubblica

L'assessore Simini: qualcuno doveva affrontare il problema di via Quaranta. Non potevamo mandare i carabinieri
È scontro sulla scuola islamica
Oggi in Consiglio si discuterà della sezione "speciale" all'Agnesi
Mattioli, Margherita: ascoltiamo Dutto e il preside prima di dividerci
I consiglieri azzurri si vedranno per trovare una linea comune prima di entrare in aula
TERESA MONESTIROLI


Il progetto sperimentale delle classi "islamiche" finisce in Consiglio. Oggi la Lega Nord porterà la questione nell'assemblea di Palazzo Marino per chiedere all'Agnesi di fare marcia indietro.
Appoggiato da un gruppo di sostenitori con la testa velata, una copia del Corano sotto il braccio, Matteo Salvini, capogruppo leghista a palazzo Marino, promette battaglia: "Chiederemo al sindaco di esprimersi sulla vicenda e cercheremo di dimostrare come diventerà Milano fra 10 anni se non si interviene subito. La chiamano integrazione ma è un cedimento a richieste inammissibili che cambieranno il nostro modo di vivere".
L'attivazione di classi speciali all'istituto Agnesi e in una scuola elementare - iniziativa appoggiata dal ministero dell'Istruzione e studiata dall'ufficio scolastico regionale con l'università Cattolica e il Cisem - non convince neanche i consiglieri di Forza Italia che oggi, prima del consiglio, si incontreranno per stabilire una linea unitaria. "Io sono contrario - spiega Maurizio Bernardo, responsabile Fi a Milano -. La preoccupazione è che si crei un precedente. Se accettiamo queste classi, domani invece di estinguersi potrebbero moltiplicarsi". La stessa preoccupazione arriva da Alberto Mattioli, capogruppo della Margherita: "Il modello scolastico deve essere uguale per tutti, altrimenti si verrebbe a creare una scuola nella scuola". Ma prima di emettere un giudizio, specifica: "Prima di dividerci è necessario ascoltare il preside dell'Agnesi e il direttore scolastico Dutto e capire le origini della proposta. Questa è l'ennesima spia della mancanza, in Italia, di una politica di integrazione". Anche Carla De Albertis, presidente della Commissione cultura del Comune di An, chiede un incontro con Dutto e presenta una mozione contraria. "Chi è in Italia - spiega - deve accettare le nostre leggi, altrimenti significa che non si vuole integrare".
Si schiera con la scuola Marilena Adamo, capogruppo Ds in Comune: "Il modello corretto è quello dell'integrazione, che nelle scuole sta portando ottimi risultati. Ma esiste una minoranza di stretta osservanza religiosa che non tollera l'inserimento nelle nostre scuole. Per loro questo progetto è un primo passo verso l'integrazione". Giovanni Occhi, di Rifondazione, che da sempre sostiene il modello francese "che bandisce dalla scuola statale tutti i simboli religiosi" fa uno strappo per il caso Agnesi "se l'alternativa sono le scuole religiose". Evita la polemica l'assessore forzista all'Educazione Bruno Simini che dice: "Mi sembra assurdo che non venga posto il problema dei bambini di via Quaranta. Per anni nessuno ha affrontato il problema. Noi ci stiamo ragionando da mesi, cercando una strada per inserirli a scuola. Qual è l'alternativa? Il tribunale?". La protesta supera i confini regionali e arriva fino a Udine dove il movimento Sos Italia ha presentato una serie di esposti alla magistratura civile e penale contro il progetto dell'Agnesi.