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Repubblica-Milano-Gli insegnanti fermano la scelta di libri e tutor

PROBLEMI APERTI Anche i genitori bocciano le novità della riforma. Presidio in provveditorato Gli insegnanti fermano la scelta di libri e tutor Venerdì lo sciopero contro i tagl...

29/05/2004
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la Repubblica

PROBLEMI APERTI
Anche i genitori bocciano le novità della riforma. Presidio in provveditorato
Gli insegnanti fermano la scelta di libri e tutor
Venerdì lo sciopero contro i tagli
Il tempo pieno rischia di venire cancellato Alle elementari 143 posti in meno
La maestra: non ci piacciono la geografia e la storia ridotte come vuole il ministro
TERESA MONESTIROLI


Resistono a colpi di mozioni votate all'unanimità per bloccare la nomina del tutor e ostacolare l'adozione dei nuovi libri di testo. E protestano contro gli ennesimi tagli voluti dal ministero, che penalizzano la scuola lombarda e, in particolare, quella milanese. A pochi giorni dalla fine delle lezioni - venerdì e sabato prossimo saranno gli ultimi giorni - gli insegnati scendono ancora in piazza per gridare "Non uno di meno" e chiedere la conferma di tutte le cattedre e i progetti, richiesti per garantire una "scuola di qualità" e "soddisfare le domande delle famiglie". Ieri un presidio davanti alla direzione regionale; venerdì uno sciopero indetto dai sindacati confederali, che interferirà alle medie e alle superiori sullo svolgimento degli scrutini.
Ma la protesta non si consuma solo nelle piazze. Una rivolta silenziosa sta prendendo piede anche all'interno delle scuole, nei consigli di classe, nelle assemblee di istituto. Gli insegnanti stanno votando mozioni contro la riforma Moratti - da settembre a regime nelle scuole elementari e medie - , boicottando la scelta del maestro-tutor, chiedendo di adottare libri di testo alternativi che non seguono i "nuovi programmi". "Perché non è possibile che il programma di storia finisca all'impero romano - spiega la maestra Patrizia Quartieri - e la geografia si limiti all'Italia. Inoltre non è detto che, come nel caso di Darwin, anche queste indicazioni nazionali possano essere riviste". Ma la battaglia che da giorni di sta consumando dentro le mura scolastiche è anche, e soprattutto, verso la scelta del tutor. In tantissime scuole gli insegnanti hanno deciso di nominare come tutor l'intero corpo docente, in modo che "tutti i maestri della classe continuino a essere il punto di riferimento per le famiglie". "Non è ancora chiaro quali dovrebbero essere le funzioni del tutor" dice Antonia Famoso, insegnante. "Non è corretto che sia un solo docente a tenere i rapporti con i genitori, in classi che si basano sul modello di due insegnanti per classe" insiste Gabriella Messina, maestra elementare.
Il problema più grave, però, resta quello dei tagli. In Lombardia sono più di mille le cattedre cancellate contro un aumento di iscrizioni di 15 mila studenti. A Milano, capitale del tempo pieno, la situazione è particolarmente critica. Secondo i dati forniti da Cgil e Cisl scuola, che ieri hanno orchestrato la protesta, la scure della Moratti taglia 143 posti per il tempo pieno alle elementari e 124 classi per quello prolungato alle medie, cancella 99 progetti, elimina 800 posti alle superiori, 300 nel personale tecnico e amministrativo e non attiva 51 sezioni di scuola materna richieste dalle dirigenti per rispondere ad un aumento della domanda di 2000 bambini. "In una scuola con il 36% di stranieri siamo passati da 5 facilitatori a zero - spiega preoccupata Itala Pizzolato - . E alla materna abbiamo una lista d'attesa di 40 bambini. La nuova sezione richiesta non è stata attivata". E sul "dramma dei tagli" interviene anche l'opposizione regionale che chiede all'assessore all'Istruzione Alberto Guglielmo di ricevere i sindacati. "Se non faranno marcia indietro sui tagli - spiega Loretta Recrosio, segretaria provinciale Cisl - la protesta riprenderà a settembre". E Alfia Nicotra, segretario provinciale Cgil, aggiunge: "I tagli colpiscono anche le vecchie classi a tempo pieno. Le scuole hanno raccolto migliaia di firme per chiedere al ministero di ripensarci".