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Repubblica/Milano: Gli insegnanti si ribellano "Non toccate i nostri alunni"

Le ruspe abbattono il campo rom di Via San Dionigi I professori delle scuole medie della zona sono accorsi all´accampamento

06/09/2007
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la Repubblica

"Così vanificati i nostri sforzi con i nomadi"

"Per due anni hanno frequentato regolarmente le lezioni, non era stato facile convincere le famiglie: e ora cosa resta?"

ZITA DAZZI

In strada, a consolare i ragazzi rimasti senza tetto, sono arrivati anche gli insegnanti delle scuole dove i figli degli zingari andavano ogni mattina, la media di via Mincio e quella di via Ravenna. «Questo sgombero è uno scandalo - sbotta il vicepreside del plesso "Alvaro" della media Martinengo, Giulio Costicelli, professore di matematica - . I bambini frequentavano regolarmente le lezioni, da due anni ormai avevamo avviato un lavoro di integrazione molto delicato e riuscito. Li abbiamo imbottiti di parole sui valori delle nostre istituzioni, sul rispetto della legalità, sulla necessità di studiare per costruirsi un futuro onesto. E adesso? Che cosa gli andiamo a raccontare?».
Molti dei ragazzini di San Dionigi ieri a mezzogiorno erano ancora seduti sulle valigie in attesa di una risposta del Comune. «Sembra che al dormitorio prendano solo i bambini sotto al metro d´altezza, comunque non più grandi di tre anni. Non sappiamo dove dormiremo», borbottava Elena, 13 anni, figlia di Liuka Florika, madre di cinque bambini e ragazzi tra gli 8 e i 20 anni. «Avevamo anche fatto i compiti delle vacanze per tornare in classe fra pochi giorni», aggiunge Edward, 11 anni, stringendo lo zaino con i libri di scuola. Anche la loro insegnante di sostegno, Angela Quattrone, protesta: «Avevamo lavorato molto per convincere le famiglie dell´importanza della frequenza a scuola. Lo sgombero annulla tutti i nostri sforzi».
Di questo si lamenta anche Lucan Costantin, uno dei capi del campo, esibendo sulla giacca il distintivo del «Partida Romilor», il partito dei rom con cui venne eletto in una cittadina vicino a Bucarest: «Prima il Comune ci autorizza a ricostruire le case bruciate e poi ci manda le ruspe, proprio mentre molti di noi sono fuori Milano impegnati nella vendemmia. Domani faremo un presidio in prefettura, saremo in tanti. E se non ci aiutano montiamo le tende qui, nei campi di Chiaravalle».
L´assessore ai Servizi sociali Mariolina Moioli ha incontrato Lucan e una piccola delegazione di nomadi: «Non è vero che avevamo autorizzato la ricostruzione delle baracche, anzi lo sgombero era annunciato da tempo. Ma non lasceremo le famiglie in regola per strada. Donne e bambini sono momentaneamente al dormitorio, per chi lavora regolarmente troveremo presto una soluzione». Domani in largo Treves ci sarà un altro incontro, presente anche suor Ancilla dell´associazione Nocetum, che spera non venga disperso il lavoro fatto: «Dobbiamo dare continuità ai progetti avviati, aspettiamo di avere altre aree». Don Virginio Colmegna oggi sarà in Toscana, nella colonia che ha ospitato i bambini di via San Dionigi durante l´estate: «Non voglio fare polemiche con Comune o Provincia. Dico solo che va bene la sicurezza, ma le istituzioni devono ragionare su nuovi progetti sociali. Un percorso di legalità non può essere costruito con sgomberi improvvisi e dichiarazioni a effetto sui giornali. In via San Dionigi era stato avviato un lavoro per l´integrazione, ora bisognerà trovare una soluzione alternativa».