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Repubblica-Milano-L'università diventa rock ma i licei sono troppo lenti

L'università diventa rock ma i licei sono troppo lenti ANTONIO SILVA Finalmente l'hann...

23/11/2005
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la Repubblica

L'università diventa rock ma i licei sono troppo lenti
ANTONIO SILVA


Finalmente l'hanno capita, verrebbe da dire: una università che sforna disoccupati, o tutt'al più candidati all'assunzione precaria al call center di turno, non serve a niente.
Ci rimettono gli studenti, tempo e danaro, ma ci rimette anche l'università. Perché il paese è piccolo e la gente mormora: chi te lo fa fare di spendere tutto quel tempo e tutto quel danaro che tanto poi non trovi lavoro? E le iscrizioni calano.
Si corre ai ripari. Qualcuno decide di tirare la cinghia dei criteri di ammissione, altri stanno pensando di tirare altre cinghie. Dobbiamo preparare ragazzi pronti ad accettare la sfida del mercato, capaci di rispondere alle richieste del mondo produttivo, in grado di inserirsi da protagonisti nella società. Giustamente, verrebbe da dire. Il fatto è che i ragazzi all'università non li porta il caso. Li porta una cosa che si chiama scuola secondaria superiore. Che si trova in un mare di guai.
Facciamo un ragionamento. Sappiamo quanta fatica facesse la scuola superiore a preparare gli studenti alla "vecchia" università. Tanta che uno dei motivi della nascita della "nuova" università del tre più due era quello di ridurre il numero di coloro che interrompevano o comunque non riuscivano a concludere gli studi universitari. Obiettivo forse raggiunto ma inutilmente se poi mi tocca fare l'interinale alla cassa del supermercato.
Allora alziamo la mira. Bene, verrebbe da dire. Ma così riproduciamo il salto triplo scuola superiore-università. Anzi, sembra proprio quello che scientemente si voglia fare con l'inasprire i criteri di selezione e di ammissione. Il fatto è che l'università cambia, ma la scuola superiore è rimasta quella. Anzi sta sempre peggio.
L'istruzione professionale così com'è è sempre più un parcheggio in attesa di un lavoro qualunque e, nonostante la conclamata "pari dignità" con i futuri licei, sembra destinata a essere una scuola di serie B. Se non altro per il fatto che continuerà a durare meno dei licei. Gli istituti tecnici spariranno, forse verranno ripescati dentro i licei, ma passeranno alle Regioni, ma forse no, solo per certi aspetti. In questa situazione tutti anche coloro che avrebbero voglia e bisogno di una sana utile appropriata istruzione professionale o tecnica corrono a farsi massacrare nei licei. I quali licei a loro volta non sanno cosa fare, se non cercare di adeguarsi alla ondata di nuove iscrizioni. Abbassando il livello? Anche: e il salto triplo diventa quadruplo. Insomma, il disastro è annunciato e la colpa, come al solito, non è di nessuno.
*Preside