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Repubblica/Milano: La preside: "Inglese, sport stiamo rinunciando a tutto"

La dirigente del "Pertini": penalizzati gli studenti di periferia

07/06/2009
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la Repubblica

Micaela Francisetti è preside dell´istituto Sandro Pertini, che comprende le scuole medie di via Salerno e via Crivelli, alla Barona. Per effetto dei tagli sul numero di insegnanti, i suoi studenti a settembre dovranno rinunciare ad attività sportive, al teatro, a ore di francese e inglese. «Se avessi fra gli iscritti tante famiglie ricche - dice - anch´io chiederei loro le migliaia di euro che servono a garantire tutti i corsi. Invece, avendo tanti stranieri e un´utenza complessa, dovremo arrangiarci in altro modo»
Ai genitori non chiederete nulla?
«Dovremo farci dare la solita quota di 25 euro l´anno, per pagare i laboratori e l´assicurazione obbligatoria, già sapendo che quattro famiglie su dieci non pagheranno. Sono soldi che possono essere detratti dalle tasse, ma per molti genitori è comunque una spesa insostenibile».
Con questi fondi pensa di riuscire ad andare avanti con l´offerta didattica che avete proposto quest´anno?
«Assolutamente no. Per coprire i tagli del ministero speriamo nel contributo del consiglio di zona 6. Abbiamo già chiesto loro di darci una mano, pagando i progetti musicali, come il coro, che altrimenti dovremo chiudere. Lo stesso vale per gli insegnanti madrelingua di inglese e francese, che fino a oggi abbiamo pagato con soldi pubblici ma che ora non possiamo più permetterci. La riforma Gelmini ha tagliato le ore di inglese da cinque a tre sul tempo prolungato, facendo un grande danno. Ma non voglio arrendermi all´idea di mandare alle superiori studenti meno preparati rispetto a quelli delle scuole del centro, che possono permettersi viaggi all´estero e lezioni private»
La disuguaglianza con gli istituti più centrali è forte?
«Lo è sempre di più. Sottraendo risorse alla scuola pubblica si aumenta di fatto la forbice fra ricchi e poveri, e questo lede il principio costituzionale dell´uguaglianza»
E il Comune non vi aiuta?
«Purtroppo sempre di meno. Alle medie ho circa 480 studenti, di cui 40 diversamente abili. Palazzo Marino dovrebbe garantire loro il diritto allo studio pagando educatori e assistenti, ma negli ultimi anni ha diminuito i fondi per il servizio. La sensazione è che il sistema scolastico, per come si sta conformando, venga meno al suo dovere di aiutare chi è svantaggiato, da tutti i punti di vista».
(f.v.)