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Repubblica/Milano: Scuola, arrivano molti stop al piano di Formigoni

«Non si può associare, confondere scuola pubblica e bassa qualità. Sono affermazioni inaccettabili da un presidente di Regione che rappresenta un´istituzione pubblica e contrabbanda per libertà la riduzione dei diritti collettivi»

24/03/2007
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la Repubblica

anna cirillo
Il progetto di legge Formigoni che prevede la riforma del sistema di istruzione e formazione professionale per arrivare ad una scuola di stampo lombardo (gli attuali corsi triennali diventerebbero quinquennali, i presidi sarebbero liberi di assumere docenti) scatena le polemiche. «Non si può associare, confondere scuola pubblica e bassa qualità. Sono affermazioni inaccettabili da un presidente di Regione che rappresenta un´istituzione pubblica e contrabbanda per libertà la riduzione dei diritti collettivi» tuona Susanna Camusso, segretario della Cgil Lombardia, riferendosi alle parole che Formigoni ha usato per spiegare il suo progetto: «Passare da una scuola di bassa qualità per tutti ad una di alta qualità per ciascuno». Frase con cui il presidente «liquida, ancora una volta, il sistema pubblico di istruzione e nega l´esistenza di diritti universali - sintetizza la Camusso - . Si ammanta di libertà un processo di privatizzazione della scuola». Concorda l´assessore all´Istruzione provinciale, Giansandro Barzaghi: «La proposta di Formigoni è un pesante attacco al sistema statale di istruzione. Di fatto si ripropone il doppio canale voluto dall´ex ministro Moratti e si apre un conflitto istituzionale Stato-Regioni».
Per Sara Valmaggi e Giuseppe Civati, consiglieri regionali Ds, non si capisce perché Formigoni «abbia voluto alzare il tiro su una materia delicata come l´istruzione, gettando il panico tra insegnanti, genitori e studenti. La scuola ha bisogno di serenità e Formigoni sa bene che ogni iniziativa va armonizzata con le norme che il governo sta predisponendo».
Non solo attacchi, però. Per Walter Galbusera, segretario generale Uil Milano, «la questione è complessa, e merita un confronto di merito puntuale, concreto e costruttivo». «Formigoni è arrivato con qualche settimana di ritardo sul nostro progetto di legge - dice, invece, Carlo Spreafico, consigliere regionale della Margherita - per recuperare visibilità le spara più grosse del necessario e mette il carro davanti ai buoi. Un approccio che rischia di creare illusioni e rallentare il percorso di una legge che ha bisogno di un accordo col Governo».
Replica l´assessore lombardo all´Istruzione, Gianni Rossoni dicendo che il progetto di legge «è una grande opportunità per la Lombardia. Non scardina il sistema pubblico dell´istruzione, ma lo modernizza». Poi l´affondo, che fa capire la logica che sostiene il progetto: «Accettiamo il dialogo, ma respingiamo le critiche legate al vecchio armamentario ideologico che si trincera nella difesa a oltranza di un monopolio statale palesemente indifendibile. La libertà aumenta i diritti universali, non li riduce. Ma questo è possibile solo se si supera il monopolio statalista». Per il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianmarco Quadrini, «riformare in senso regionale la scuola superiore e l´istruzione professionale è una necessità. Il testo è aperto a modifiche, ma non è il caso di alimentare sentimenti di contrapposizione con le solite filastrocche anti-formigoniane».