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Repubblica-Milano-Scuola, fine anno con sciopero A rischio anche gli scrutini

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19/05/2004
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la Repubblica

Pagina IV - Milano
La protesta decisa contro il taglio di oltre mille cattedre previsto per settembre
Scuola, fine anno con sciopero A rischio anche gli scrutini
L'agitazione degli insegnanti potrebbe far slittare pagelle e esami di maturità
Secondo i sindacati la riduzione degli organici penalizza il tempo pieno
ZITA DAZZI


Fine d'anno scolastico con sciopero. I sindacati confederali lombardi hanno scelto di bloccare parzialmente l'ultimo giorno di lezione per protestare contro i tagli agli organici. Tagli che rischiano di mandare definitivamente a monte il tempo pieno alle elementari e quello prolungato alle medie. Il tutto in barba alle promesse sbandierate dal ministro Moratti, che si era impegnata a non toccarli almeno per il primo anno di scuola dopo la riforma.
Lo sciopero coinvolgerà alla prima e all'ultima ora di lezione insegnanti e bidelli di tutti gli ordini di scuola, dalle materne alle superiori, nelle giornate di venerdì 4 giugno e sabato 5 giugno. Sono a rischio anche gli scrutini delle medie e delle superiori, visto che Cgil Cisl e Uil della Lombardia chiedono ai professori di scioperare un'ora all'inizio delle attività di scrutino del 4 giugno e un'ora anche il giorno dopo, nella data della possibile seconda convocazione del collegio docenti. Questo provocherà uno slittamento a scacchiera di tutti gli scrutini in tutte le medie e in tutti gli istituti superiori, visto che il blocco totale è vietato per legge. Protesta che allungherà i tempi necessari per la valutazione, per la compilazione delle pagelle e per gli esami di licenza e di maturità.
I sindacati lombardi della scuola dicono di essere arrivati a questa decisione con dispiacere, consapevoli di arrecare un danno agli alunni in una fase cruciale dell'anno, ma anche consci dell'appoggio delle famiglie alla protesta in difesa del tempo pieno e prolungato. "Scioperiamo perché la situazione è drammatica - spiega Renato Capelli, segretario regionale della Cisl scuola - vogliamo dare un segnale forte, l'anno non si chiude serenamente. Abbiamo un aumento di oltre 15.000 alunni in Lombardia e contemporaneamente un taglio di 1123 posti di lavoro. Il ministero ha autorizzato solo 100 assunzioni, mentre solo nelle segreterie e nei laboratori delle scuole mancano 1150 addetti. Come si può garantire l'insegnamento in queste condizioni?". I sindacalisti spiegano che saranno a rischio - oltre al tempo pieno e all'insegnamento della lingua straniera - i progetti di mediazione linguistica per gli stranieri, nonostante oltre il 30 per cento degli alunni siano immigrati.
Note su cui insiste anche Wolfango Pirelli, segretario regionale della Cgil scuola: "Avevamo fatto presente alla direzione scolastica regionale la situazione pesantissima, ma la risposta è stata inadeguata. Solo a Milano sono vacanti i posti di 9.578 fra docenti e personale Ata, ma avremo solo 1004 nomine in ruolo. La Lombardia rimane la regione col più alto numero di cattedre vacanti e di supplenti annuali. Ma nessuno muove un dito".
Dopo un inverno di mobilitazione dal basso contro la riforma Moratti, i sindacati confederali annunciano che faranno ricorso al Tar contro il ministero se non verranno assegnati gli organici necessari a garantire il tempo pieno e prolungato in tutte le scuole che già lo facevano. E anche nelle 347 classi in più che l'hanno chiesto per l'anno prossimo. Di pari passo verrà presentato al garante per il servizio pubblico un esposto "per denunciare la comunicazione ingannevole su tempo pieno e lingua straniera" da parte del ministro Moratti.