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Repubblica-Milano-Tempo pieno, tagli in 40 scuole

Dopo pochi giorni è già polemica sulla formula più richiesta dalle famiglie milanesi e ridotta dalla riforma Tempo pieno, tagli in 40 scuole Mancano gli insegnanti, impossibile coprir...

18/09/2005
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la Repubblica

Dopo pochi giorni è già polemica sulla formula più richiesta dalle famiglie milanesi e ridotta dalla riforma
Tempo pieno, tagli in 40 scuole
Mancano gli insegnanti, impossibile coprire l'orario
TERESA MONESTIROLI


A Milano finisce un'era, quella del tempo pieno. Lentamente, i primi effetti della riforma Moratti iniziano a farsi vedere. E nella città dove da anni il 90 per cento delle famiglie sceglie, alle elementari, la formula delle 40 ore settimanali con due insegnanti per classe, il tempo pieno inizia a sgretolarsi. A fronte di un continuo taglio di organici, i dirigenti sono incapaci di garantirlo a tutti e quest'anno hanno fatto i salti mortali per salvare il salvabile. Suscitando, però, l'ira dei genitori.
È successo alla preside della scuola elementare Giusti, che tre anni fa sperimentò proprio il nuovo tipo di scuola studiato dalla Moratti, che da quest'anno ha cambiato l'orario delle tre classi prime della sede di via Palermo. Invece delle solite otto ore al giorno - assicurate dal lunedì al giovedì - gli alunni, tutti i venerdì, termineranno le lezioni alle 12.30. "Abbiamo chiesto 64 docenti e ne abbiamo avuti 63, non potevano fare diversamente - spiega la dirigente Carla Ruffini -. Nella nostra stessa situazione ci sono altre 40 scuole". La decisione è stata presa dal consiglio di circolo nei giorni scorsi, quando le speranze di avere l'organico al completo sono svanite per sempre. "Giovedì ho incontrato i genitori per informarli della situazione. Questo orario però durerà poco. Tra una ventina di giorni saremo pronti a partire con un laboratorio il venerdì pomeriggio. Certo non è più il tempo pieno, ma i bambini potranno restare a scuola fino alle 16.30 come prima". Non tutti, confessa la preside. Perché se tutti dovessero fermarsi il problema si riproporrebbe uguale: chi gestisce i tre laboratori? Non ci sono gli insegnanti. I genitori si sono ribellati e, in molti, pensano di ritirare i figli alle 12.30, anche quando ci saranno le ore pomeridiane. Il problema, dicono, non è tanto il numero di ore che i bambini trascorrono a scuola, ma la qualità dell'insegnamento. "Abbiamo scelto il tempo pieno e questo non è più garantito".
In questo modo però la preside Ruffini è riuscita a non toccare le compresenze. "Di fronte a un taglio di organico - spiega Gianni Gandola, dirigente della scuola elementare di via Mugello-Mezzofanti - i presidi hanno due strade: o diminuire il tempo scuola, come ha fatto via Giusti, o togliere i due insegnanti per classe. Io ho scelto la seconda". Anche la sua scuola, infatti, ha perso un docente. E le tre prime che fanno il tempo pieno si devono dividere cinque maestri, contro i sei dell'anno scorso. Soluzione? È stato introdotto il maestro prevalente, che tiene la classe per 22 ore la settimana. Ogni classe ha un suo insegnante fisso, mentre gli altri due si dividono il resto delle ore. Uno spezzatino di lezioni che cancella anni di esperienza di tempo pieno.
La situazione non è diversa all'elementare di in viale Romagna. E in tanti altri istituti. Di fronte a un aumento delle classi di tempo pieno (313 più dell'anno scorso), infatti, il ministero ha risposto con 280 posti in meno. "La riforma Moratti sta entrando nelle scuole con tutti i suoi effetti distruttivi - commenta Clara Bianchi, di Retescuole -: non ci sono più computer o più laboratori ma ci sono meno insegnanti". Anche i sindacati sono critici. Leonardo Donofrio, della Uil, dice: "Chiediamo al provveditorato un intervento immediato per ripristinare in via Palermo le 40 ore settimanali".