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Repubblica-Napoli-GRADUATORIE ERRORI E RICORSI NON FINISCONO MAI

GRADUATORIE ERRORI E RICORSI NON FINISCONO MAI Titoli e servizi, a proposito della pubbl...

31/08/2004
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la Repubblica

GRADUATORIE ERRORI E RICORSI NON FINISCONO MAI


Titoli e servizi, a proposito della pubblicazione delle graduatorie permanenti degli aspiranti insegnanti, erano eloquonti: "caos graduatorie", "graduatorie zeppe di errori", "graduatorie pubblicate a pezzi", "il direttore scolastico regionale riceverà personalmente quanti hanno da reclamare", ecc.
Chi ha buona memoria si è meravigliato di meno perché negli anni scorsi in situazioni analoghe i giornali sono usciti con gli stessi titoli e servizi, almeno a Napoli e in Campania. Vorrei provare a chiarire ai lettori alcuni aspetti della questione, tre in particolare. Il primo: il gran numero di errori e ricorsi. Il secondo: gli errori che rimangono quasi inalterati nel passaggio dalle graduatorie provvisorie a quelle definitive. Il terzo: la gestione di tali graduatorie da parte dell'amministrazione scolastica.
Il numero di errori dipende sempre dalle risorse umane ed economiche destinate alla compilazione delle graduatorie, del tutto inadeguate, come denunciano i sindacati interni; dipende spesso dal sistema informatico del ministero dell'Università, che fallisce negli appuntamenti più importanti; dipende, come è successo quest'anno, dai criteri di determinazione dei punteggi inopinatamente modificati.
I ricorsi sono proporzionali agli errori, o forse ancor di più, come sostiene l'amministrazione. Ma quando il direttore scolastico regionale Alberto Bottino dice che il 20 per cento dei ricorsi non hanno nessuna motivazione, dimentica che uno dei motivi è proprio la sfiducia nell'amministrazione da parte dei precari.
Il dramma è rappresentato, comunque, dalla pubblicazione delle graduatorie definitive che hanno quasi lo stesso numero di errori delle provvisorie. Gli stessi errori: perché l'amministrazione come è in difficoltà nell'esaminare le domande degli aspiranti, i titoli e i servizi dichiarati, così lo è nella valutazione dei ricorsi, ed è portata a ribadire gli errori. Gli stessi errori soprattutto, e questa è la vera anomalia, perché l'amministrazione per scelta politica vuole rispettare le scadenze che essa stessa si dà. A qualunque costo, anche quello di non esaminare tutti i ricorsi. Prende una graduatoria provvisoria, gli dà una sbirciatina, e la contrabbanda per definitiva.
Una volta che si è fatta questa scelta scellerata, per ogni operazione c'è la giustificazione. Pubblicata la graduatoria definitiva con duemila nominativi nei termini, da essa bisogna nominare cento supplenti? Si prendono i fascicoli dei primi 150-200 aspiranti e si esamina con attenzione la loro posizione: in pratica si fa una sorta di definitiva della definitiva, e poi si procede!
Quest'anno si è raggiunto il colmo: per rispettare, secondo il diktat della Moratti, la scadenza del 25 agosto per le immissioni in ruolo, il Csa (Centro scolastico amministrativo) di Napoli ha preso degli aspiranti da una graduatoria che sarà pubblicata come definitiva solo mercoledì prossimo, come si premurano di ricordarci i funzionari.
Certo, difficilmente potrebbero trovare da ridire in questa fase i precari o i sindacati: l'amministrazione comunque in tal modo garantisce le immissioni in ruolo e le nomine dei supplenti. Però se solo pensassero, i precari e i sindacati, quale prezzo pagano per questo momentaneo beneficio. L'amministrazione scolastica continuerà a pubblicare graduatorie come vuole, senza grosse distinzioni tra provvisorie e definitive. Soprattutto continuerà a modificarle quando vuole. Se le graduatorie definitive sono modificabili, perché modificarle solo all'inizio? Se fra tre mesi viene accolto un ricorso, l'amministrazione rettificherà una graduatoria, e qualche supplente si vedrà tolta la sede, se non la nomina. Vi sembra esagerato? Le precedenti graduatorie permanenti definitive, pubblicate nel 2000, il Csa di Napoli le ha modificate con decreti di rettifica fino a qualche mese fa. E quando non ci sono più i riflettori dei media o gli occhi vigili dei precari che presidiano l'ex Provveditorato, a qualcuno può venire il sospetto che si facciano anche operazioni poco trasparenti.
In conclusione, l'amministrazione non è in grado, né vuole mettersi nelle condizioni di pubblicare graduatorie, provvisorie o definitive, degne di questo nome. Ricorre a operazioni parziali e approssimative, potendoselo permettere dal momento che amministra le nomine, che è la cosa a cui tengono di più precari e sindacati. Esagera - decisamente - a presentarsi come paladina dei precari ("Accogliamo i ricorsi anche oltre i termini") o come chi agisce per autotutela, come dire a tutela dell'interesse pubblico. Tutt'al più, con questo sistema di reclutamento, che fa acqua da tutte le parti, prepara la strada alla chiamata diretta da parte delle scuole, che è il pallino della Moratti. Non ci sarebbe bisogno né di supplenti, né di docenti di ruolo; né di graduatorie provvisorie, né permanenti. Ogni scuola si arrangerebbe alla men peggio. Sarebbe la fine della scuola pubblica. Ma questo, ormai siamo in molti, non lo permetteremo.
FRANCO BUCCINO
segretario cgil-scuola