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Repubblica-Napoli-Ieri il corteo a Roma, oggi a piazza del Gesù

Ieri il corteo a Roma, oggi a piazza del Gesù Precari in assemblea un vertice a Napoli In agenda la manifestazione nazionale dei Cobas del 3 aprile ...

20/02/2003
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la Repubblica

Ieri il corteo a Roma, oggi a piazza del Gesù
Precari in assemblea un vertice a Napoli
In agenda la manifestazione nazionale dei Cobas del 3 aprile


L'Appuntamento è per oggi pomeriggio alle sedici, alla sala Santa Chiara in piazza del Gesù. È il primo incontro tra i precari della scuola, indetto dal Comitato napoletano e dai Cobas, dopo la manifestazione indetta dai sindacati confederali che ieri ha portato centinaia di insegnanti, molti dei quali giunti da Napoli sui pullman, a manifestare davanti al Ministero dell'Istruzione. Quella di oggi sarà l'occasione per discutere, tra l'altro, dello sciopero nazionale. I Cobas lo hanno proclamato per il 3 aprile. Ma la data potrebbe essere anticipata, se si troverà un accordo con Cgil, Cisl e Uil con cui c'è piena sintonia sulle richieste ma non sulle forme di lotta.
È proprio il dissenso sulle forme (il Comitato napoletano e i Cobas avrebbero voluto che la manifestazione coincidesse con lo sciopero) ad aver tenuto distante, ieri mattina, una larga fetta dei precari napoletani da Roma, E tuttavia, nonostante la defezione, erano cinque i pullman partiti da Napoli. I manifestanti hanno sfoderato nel freddo pungente bandiere targate Cgil, Cisl e Uil, pupazzi colorati e decine di santini raffiguranti Santa Letizia Moratti con la dicitura "che liberò la scuola dall'istruzione, dalla sapienza, dalla cultura e dal lavoro". Gli slogan: "Moratti, i precari vuoi far diventare matti", "La scuola pubblica non si tocca", "Immissione in ruolo su tutti i posti disponibili e per l'anno in corso", "Genitori, lo sapevate che un terzo degli insegnanti dei vostri figli sono precari?". Com'è noto, i precari chiedono l'immediata immissione in ruolo per docenti e personale tecnico amministrativo Ata e certezze sui meccanismi di reclutamento futuri. Erano, come si è detto, alcune centinaia, ma avevano in tasca, da consegnare al ministro Moratti, diecimila appelli per denunciare la situazione "insostenibile in cui vivono decine di migliaia di docenti italiani".
Ci sono attualmente circa 200 mila posti vacanti nella scuola, hanno denunciato in una sorta di conferenza stampa volante sotto le finestre del Ministero, e "non si capisce perché non possano essere coperti, a fronte di 400 mila docenti in graduatoria, 200 mila dei quali continuano a lavorare con contratti a tempo determinato. Il Governo deve dare risposte. Ne abbiamo diritto, e siamo anche più numerosi degli operai Fiat". A ribadire le loro ragioni, il segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini: "Duecentomila docenti non immessi in ruolo, 100 mila posti tagliati, 2000 miliardi di vecchie lire in meno di finanziamento. Sono i fatti che parlano da soli - dice - Constatiamo l'aumento abnorme del personale precario e vogliamo le assunzioni in ruolo sui posti vacanti". Un attacco anche alla legge di riforma della scuola approvata lunedì dalla Camera, "che introduce le assunzioni per chiamata diretta, e dietro alla presunta efficienza nasconde la voglia di caporalato".